Bisogno di accoglienza

A proposito dell’articolo “Camminando lungo lo spartiacque”, apparso sul n.19/2011 
omosessuali

Vittime «Già da alcuni mesi volevo contattarvi, ma ho sempre creduto che alcuni problemi fanno paura. Oggi mi sono decisa, spero e confido. Da alcuni anni ho iniziato con il Movimento dei focolari un cammino per separati. Abbiamo già fatto tre convegni per i separati fedeli e due per i risposati. Questo per me è stato motivo di grande gioia; vedere che finalmente anche nel movimento inizia a nascere qualcosa per la famiglia sofferente.

 

«Ora nel presente mi sono coinvolta con un sacerdote salesiano per una pastorale per omosessuali. Il motivo di questo mio coinvolgimento è duplice: ho un fratello transessuale e credo che i nostri figli siano le vittime dei nostri errori e quindi vadano aiutati. In questo percorso mensile siamo un bel gruppetto, formato da alcune ragazze e parecchi ragazzi, tutti con situazioni di omosessualità; inoltre ci sono io, il sacerdote ed entro novembre ci sarà anche la presenza di una suora e di qualche transessuale. I nostri incontri sono orientati in un percorso di fede: leggiamo la parola di Dio, la commentiamo e insieme facciamo un po’ di condivisione.

 

«Ma quello che più mi sta a cuore, è farvi arrivare il mio personale pensiero. Sento che queste creature hanno nel cuore un infinito bisogno di accoglienza e un desiderio grande di comunione con la Chiesa; soprattutto sentono molto il bisogno di ritrovarsi per pregare, perché è nella preghiera la loro vera felicità. Con loro imparo molte cose, soprattutto il desiderio di Dio.

 

«Vorrei che le nostre famiglie fossero le prime testimoni dell’amore per loro; spesso siamo proprio noi genitori che facciamo dei nostri figli motivo di critica, non riusciamo ad ascoltarli, non riusciamo ad accoglierli così come sono. Purtroppo tanti di loro vengono cacciati fuori dalle famiglie per la loro diversità. Lo scandalo più grosso è sapere che queste famiglie sono anche cattoliche praticanti.

 

«Non sono brava a scrivere, preferisco comunicare le mie emozioni a voce. Sarei felice se poteste aiutarmi ad aiutare le famiglie che si trovano in queste situazioni; potrebbe essere per loro un modo per non farli scappare e per non buttare i loro figli ancora più in basso. Un fraterno saluto».

Maria Satariano

 

Emarginazione «Sono rimasto colpito dalla testimonianza sull’amico gay. Mia sorella è lesbica e il suo stile di vita ha creato in casa e nella famiglia allargata un’enorme diffidenza nei suoi confronti. Eppure lei non ha cessato di essere gentile, di cercare una buona relazione con tutti; è molto discreta nella manifestazione pubblica dei suoi sentimenti, coi nipoti non pretende di portarli nella casa dove vive con la compagna. Perché bisogna emarginare una donna che vive così la sua vita? Mio fratello, invece, ha divorziato da sua moglie che trattava come una serva e non nasconde di avere tante amiche. Ma lui, dai nonni e dagli zii, ci va eccome, e viene accolto con gioia. Altro è il giudizio morale sull’omosessualità, altra l’accoglienza ai gay».

P. G. – Torino

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