Benozzo Gozzoli e la Cappella dei Re Magi

A Firenze a Palazzo Medici Riccardi una rivisitazione del pittore fiorentino. Una festa per gli occhi e la mente. Fino al 10 marzo
Gozzoli foto commons wikimedia

L’ambiente è piccolo ma la raffinatezza estrema. Sulle pareti si snoda la cavalcata dei Re Magi. C’erano state altre cavalcate nella pittura fiorentina, una per tutte, quella dipinta da Gentile da Fabriano nel 1423 e ora agli Uffizi: un mondo festoso, fantasioso, colorato. Benozzo Gozzoli, che nasce tra il 1420 e i l 1421, la riprende tra il 1459 e i l 1464.

È stato collaboratore dell’Angelico a Firenze e Roma. Non è spirituale come lui ma da lui ha preso l’amore per la luce: cristallina, chiara, distesa. I Medici stanno dando la scalata al potere: ricchi banchieri avranno due papi e il governo della Signoria. Sono astuti, capiscono che l’arte e la cultura giovano al potere, se ne approfittano, arruolano anche Benozzo. E lui gli affresca la cappella privata nel loro palazzo sulla Via Larga.

Eccoli allora a cavallo lungo le pareti nelle vesti dei Re Magi, abbelliti dal pittore – i Medici erano bruttissimi –, dal vecchio Cosimo al giovane e promettente Lorenzo, tra la folla di cortigiani (anche Benozzo si autoritrae col berretto rosso in testa ) e di servitori. C’è il corteo con re Baldassarre, giovane biondo e ricciuto (cioè Lorenzo) che scende dal castello sul monte tra rocce friabili,  cipressi e palme, uccelli nel cielo, cani e levrieri a caccia, paggi eleganti e un paesaggio lontano vaporoso. Aria serena di gente sicura di sé.

C’è il corteo di re Baldassarre, anziano (il cardinale Bessarione?) tra prati e foreste lungo la processione di muli e asini carichi di bagagli, preceduta dal giovane araldo che ci guarda orgoglioso. C’è re Melchiorre, ricciuto e scuro, sfarzoso nell’abito dorato entro un paesaggio toscano a volo d’uccello di borghi e case bianche e rosse: uno spettacolo nello spettacolo.

Tutto è pacifico e pacificante nell’aria festosa e ricca fino al vano dove si trova l’altare.  Sulle pareti laterali è la festa angelica tra migliaia di fiori, di voli, di nature meravigliose: il paradiso celeste che diviene con Benozzo terrestre, gioia di una eterna primavera che accompagna pure la tavola dove Maria adora il Bambino sotto lo sguardo del Padre e dello Spirito. Contemplazione vera e gentile ancora una volta tra prati e fiori. Benozzo si estasia in alcuni dettagli: le acque nitide dove nuotano le anatre, le erbe, i roseti: tutto è bello per lui, nessuna ombra di dolore. I Magi vestiti a festa recheranno il meglio della terra al Bambino steso sull’erba tra i fiori.

Vale la pena ritornare nella cappella per osservare anche la  mostra con disegni – ritratti, animali, un Gesù bambino – dipinti e la tavola della Madonna ed angeli dalla National Gallery di Londra. Si vedrà che Benozzo studiava per potere raccontare la favola  aristocratica di una poesia religiosa e umana, luminosa come un sogno dentro alla natura bella, come fosse stata appena creata.

Per prenotazioni : palazzomediciriccardi.it

 

 

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