Beni �da� consumo

I messaggi pubblicitari spingono al consumismo?
Pubblicità

«Entrate nel mondo della pubblicità con le mani alzate. Non vi sarà fatto alcun male!».

 

Immaginiamo di vivere in un Paese nel quale chiunque possa guidare un’auto o un camion, senza possedere i requisiti necessari (età, patente). La mortalità sulle strade si moltiplicherebbe a dismisura!

In questo caso, sarebbe corretto affermare che tutti gli autoveicoli sono uno strumento di morte?. Ovviamente no, perché sappiamo che l’educazione alla guida di questo prezioso mezzo (medium) di trasporto è la premessa indispensabile per favorire la mobilità e i contatti tra i cittadini, nonostante i numerosi incidenti che accadono quotidianamente, per distrazione o imperizia.

 

Il sistema dei media (soprattutto programmi tv e pubblicità) può influenzare – più della famiglia e della scuola – i comportamenti di molti cittadini, attraverso un linguaggio tanto efficace quanto sconosciuto. Un linguaggio universale che, se affrontato con preparazione e consapevolezza, potrà contribuire alla nostra evoluzione, ma che – se affrontato passivamente e senza una conoscenza adeguata – può generare, soprattutto nelle persone più vulnerabili come i giovani, un senso di frustrazione/inadeguatezza e desiderio di “consumismo”.

Ma quanti adulti, quanti educatori conoscono le caratteristiche di questo importante medium e sono in grado di spiegarle ai più giovani? Quanti comunicatori?

 

Oggi la “patente della comunicazione” è la premessa indispensabile per una consapevole selezione e comprensione dei numerosi messaggi che, nelle forme più svariate, riceviamo ogni giorno. Una patente che consentirà a comunicatori nuovi di sfruttare le enormi potenzialità di questi meravigliosi e complessi linguaggi, per costruire una società migliore.

 

Comunicazione e unità

«Nel campo delle comunicazioni ci è sempre parso un segno della provvidenza di Dio l’attuale sviluppo di potenti mezzi di comunicazione sociale, atti a rendere unita la famiglia umana. Contemporaneamente è evidente – e risulta chiaramente dai fatti – che questi mezzi non bastano da soli a unire i popoli e le persone e a migliorare la qualità della vita. Bisogna che essi siano messi al servizio del bene comune e che quanti li adoperano siano animati dall’amore». (Chiara Lubich)

 

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