Benedetta economia, una mappa per capire il presente

L’importanza del testo di Luigino Bruni e Alessandra Smerilli per avvicinarci al percorso della profetica iniziativa dell’Economia di Francesco in programma a Assisi dal 19 al 21 novembre 2020
Papa Francesco

La prima edizione uscì in durante la crisi finanziaria del 2008; la seconda nell’estate 2020, mentre affioravano i primi seri problemi economici e sociali determinati dall’emergenza COVID-19 ma anche – e forse, soprattutto! –  alla vigilia della “profetica” iniziativa The Economy of Francesco, l’incontro convocato da papa Francesco pensato per i giovani e organizzato dai giovani (non la solita GMG calata dall’alto) che promuova dinamiche fresche e dal basso capaci di contribuire a «cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani».

Un obiettivo alquanto ambizioso e forse addirittura pretenzioso, essendo l’economia percepita come qualche cosa di estremamente tecnico e concreto. In che modo la dimensione religiosa e spirituale può avere un impatto sull’economia e concettualizzazione dei suoi differenti aspetti? Domanda legittima e totalmente fondata.

Il bel saggio intitolato “Benedetta Economia” (Città Nuova) di Luigino Bruni e Alessandra Smerilli ci spiega attraverso un bellissimo viaggio nella storia come e perché’ carismi ed istanze spirituali hanno in passato contribuito, e possono (devono!) continuare nella nostra epoca, all’evoluzione di esperienze economicamente rilevanti, tutte caratterizzate da un orizzonte inclusivo e volto al bene comune.

Guardando alla storia spiccano le esperienze fondative di Benedetto e del ruolo del monachesimo per lo sviluppo delle dinamiche economiche. La sua riflessione circa il lavoro come dimensione squisitamente complementare e non antagonista allo spirito ed alla preghiera, “ora et labora”. Sulla stessa linea innovatrice si colloca Francesco e la scuola francescana generatasi nei suoi conventi. In questo fertile terreno sono sbocciate riflessioni fondamentali per tutta la cultura occidentale circa il dibattito su usura e interesse, intuizioni circa la vocazione geneticamente pro-sociale di banche ed intermediari finanziari, la lotta alla povertà materiale (e non solo) non tramite assistenzialismo (paternalismo) bensì attraverso processi sussidiari di emancipazione.

A questo punto si potrebbe pensare che queste esperienze propulsive, per quanto emblematiche e luminose, riguardano epoche passate e contesti remoti, molto lontani dal nostro vivere quotidiano. E qui arriva la sorpresa. Anche nella nostra epoca interessantissime esperienze circa nuovi modi, più giusti ed umani, di vivere l’economia sono gemmati da esperienze carismatiche e spiritualmente orientate. Si pensi al caso dell’Economia di Comunione promossa da Chiara Lubich, a quello del Commercio Equo e Solidale ispirato dall’esperienza di vita del missionario olandese Frans van der Hoff, alle esperienze di microcredito del Premio Nobel per la Pace (2006)  Muhammad Yunus capace riattualizzare l’intuizione francescana dei Monti di Pietà.

Le parole di Muhammad Yunus per The economy of Fracesco

Tutti esempi di pratiche economiche innovatrici e di impatto, generatesi grazie all’ “utopia” di persone intente a cercare, all’interno dei mercati, il volto delle persone dietro lo schermo dei numeri. Tentativi nati dal coraggio di contaminare (benedire?) con semi di gratuità le normali dinamiche di mercato e di impresa. Questa nuova edizione di “Benedetta Economia” rappresenta una chiarissima roadmap  per avvicinarsi in modo consapevole  – e comprendere in profondità – la grande “semina” che papa Francesco vuole promuovere insieme ai giovani di tutto il mondo e di tutti i mondi, abbracciando universalmente ogni tipo di istanza e sensibilità.

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