Beethoven, 250 anni dalla nascita di un genio

Il 16 dicembre 1770 nasceva a Bonn Ludwig van Beethoven. Non fu un bambino prodigio come Mozart, ma con lui e Bach continua a primeggiare nel campo musicale. Tanti i concerti previsti in televisione per omaggiarlo.
Beethoven, ritratto di Karl Joseph Stieler - https://web.archive.org/web/20160623080009/http://www.archiv.fraunhofer.de/archiv/presseinfos/pflege.zv.fhg.de/german/press/pi/pi2002/08/md_fo6a.html, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=165990

Il 16 dicembre 1770 nasceva a Bonn il genio della musica, il numero uno: Ludwig van Beethoven. Un primato che divide con Bach e Mozart. Ma del terzetto lui, con la Nona Sinfonia, o meglio con l’Inno alla gioia che vi si trova, rischia di essere il più popolare a livello mondiale.

Ludwig nasce a Bonn da Johann e Maria Magdalena Keverich, come secondo figlio. I Beethoven non sono nobili, ma contadini dell’Olanda emigrati in Germania a cercare fortuna (il nome significa “coltivatori di barbabietole”). Abitano in una bassa casetta al numero 515 della Bonngasse – che esiste tuttora -, a due passi dal duomo del principe arcivescovo e del suo palazzo.

Johann fa il tenore nel coro di corte, insegna musica al figlio, che tenta di sponsorizzare come enfant prodige. Ma Ludwig non è Mozart, è un genio che però si svilupperà poco a poco, a Vienna, non a Bonn. Ludwig ama il nonno di cui porte il nome, che è il  Kapellmeister del duomo, un titolo che anche egli cercherà invano di ottenere.

Alla morte del padre alcolizzato, a 22 anni Ludwig si trasferisce a Vienna, la capitale mondiale della musica. Diventa capofamiglia, ma il ruolo si rivelerà inadatto per il suo carattere impulsivo e i due fratelli ne pagheranno le conseguenze. Intanto, ha frequentato un po’ la Facoltà di Filosofia a Bonn, legge Kant, si appassiona agli ideali rivoluzionari e conosce Mozart ed Haydn, i due astri della musica. Si fa parecchi amici, rude e affascinante com’è, sbalordisce tutti con il suo immenso e innovativo talento pianistico. Prende il volo una vita di altissima poesia e di altrettanto alta vicenda umana dolorosa, che ce lo rende estremamente vicino.

La Rai lo festeggerà fino al 18 dicembre con la serie dei cinque concerti, ogni giorno alle 17, per pianoforte e orchestra diretti da Marco Angius con l’Orchestra di Padova e del Veneto. Seguirà domenica 20 sempre su Rai5 la maratona delle Nove Sinfonie dirette – una esperienza unica a cui ho potuto assistere a suo tempo –, da Claudio Abbado con i Berliner Philarmoniker dalle 16 alle 24, mentre il 17 alle 21 andrà in onda il Fidelio scaligero del 2014 diretto da Baremboin. Buon ascolto. La musica del Grande Sordo rimane qualcosa di sublime, che segna ancora la nostra storia umana nella ricerca della Bellezza assoluta.

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