Banane africane, crescono le esportazioni

Forte di una rinnovata politica commerciale panafricana nel campo delle esportazioni di banane e di una ripresa della produzione nazionale dopo la crisi socio-politica delle regioni anglofone, il Camerun segna a luglio 2021 un nuovo record di esportazioni verso l’Ue.

Lontano dai pesanti deficit osservati nelle economie africane a causa del Covid-19 e dei conflitti armati (numerosi purtroppo in Africa centrale), le banane camerunesi, in passato fra le eccellenze dell’export del Paese, hanno recuperato quest’anno molte delle posizioni perdute negli ultimi anni.

Le esportazioni camerunesi di banane hanno raggiunto la quota di 12.459 tonnellate durante il solo mese di luglio 2021, secondo i dati forniti da Assobacam (Cameroon Banana Association). L’aumento è di 764 tonnellate rispetto al luglio 2020, durante il quale i produttori locali avevano venduto 11.695 tonnellate sul mercato internazionale.

Questa tendenza al rialzo delle esportazioni è stata costante nei primi sei mesi del 2021 ed è dovuta, da un lato, all’impegno della Société des Plantations du Haut Penja (Php), filiale locale della Compagnie fruitière di Marsiglia, che ha esportato oltre 400 tonnellate in più rispetto alle 9.948 del mese di luglio 2020. Ma l’altra notizia positiva è data dal ritorno sul mercato (da giugno 2020) della Cameroon Development Corporation (Cdc), il gruppo agroindustriale nazionale che era scomparso dal registro degli esportatori a settembre 2018 a causa della crisi socio-politica che aveva colpito le due regioni anglofone del Camerun alla fine del 2016.

Le banane sono tra le prime 10 esportazioni non petrolifere del Camerun verso l’Unione europea. Secondo i dati ufficiali, nel 2019 il Paese ha venduto banane ai mercati europei per un valore di oltre 207 milioni di euro (136 miliardi di Fcfa). Le piantagioni camerunesi di banane appartengono soprattutto a 3 grandi produttori: Php, Cdc e Boh Plantations.

Il governo del Camerun beneficia delle misure di sostegno per le coltivazioni di banane (Mab) dell’Ue, un programma che dal 2013 ha fornito finora 48 milioni di euro, e che, su richiesta del governo di Yaoundé (la capitale del Paese) è stato prorogato fino al 2022.

Con questi aiuti, nel 2015 il Camerun era divenuto leader dei produttori africani di banane (superando le esportazioni della Costa d’Avorio), con una produzione di quasi 280 mila tonnellate annue. In meno di due anni, poi, le esportazioni avevano superato le 387 mila tonnellate. Ma la crisi socio-politica che aveva colpito le due regioni anglofone camerunesi nel 2016 aveva messo in ginocchio la Assobacam (di cui sono membri Php, Cdc e Boh Platations). Crisi aggravata poi dalle sfavorevoli condizioni climatiche e dal crollo dei prezzi. Tutto ciò aveva decretato la quasi scomparsa di questo dinamico settore che dava lavoro a migliaia di persone in Camerun. Il Covid è stato solo l’ultimo duro colpo. In poco più di 2 anni le esportazioni verso l’Ue erano diminuite di oltre il 60%, scendendo a meno di 200 mila tonnellate alla fine del 2019.

È imperativo mettere in atto un sistema di sgravi fiscali a livello nazionale per questo settore, che è sensibile ai rischi climatici, di sicurezza ed economici che avvantaggiano i concorrenti latinoamericani”, ha affermato recentemente il direttore generale di Php, Pascal Ferrier.

Analoga presa di posizione di Hans-Peter Schadek, dell’Ue: “Rispetto ad altri Paesi africani produttori, come Ghana e Costa d’Avorio, il contesto fiscale per il settore delle banane in Camerun non è dei più favorevoli”, occorre cioè venire incontro ai produttori con sgravi fiscali.

Ma sul futuro pesano anche minacce esterne provenienti dal mercato europeo, che assorbe quasi tutta la produzione camerunese. L’Ue non ha rinunciato all’idea di abbassare il prezzo minimo pagato ai produttori di Africa, Caraibi e Pacifico (Acp), attualmente di 75 euro la tonnellata. Inoltre, le esportazioni di banane africane in Europa sono in calo rispetto a quelle provenienti dall’America Latina (che fornisce il 70% delle importazioni europee di banane) che hanno goduto del sostegno europeo dal 1993 al 2019.

Nel settembre 2019 i produttori africani, riuniti ad Abidjan nell’Associazione panafricana dei produttori ed esportatori di frutta (Afruibana), hanno preso una posizione unitaria per rendere più competitive e sostenibili le banane africane, rivolgendo all’Ue una proposta tramite un libro bianco: “Le banane come fulcro dello sviluppo rurale africano: una sfida comune per Africa ed Europa”.

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