Auguri, don Matteo

La nostra gioia per la nomina di mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, a presidente della Conferenza episcopale italiana
Matteo Zuppi

La scorsa settimana ero nella sua Bologna, la città dove papa Francesco lo aveva inviato come vescovo il 27 ottobre 2015, creandolo poi cardinale nell’ottobre 2019. Parlando con amici su quanto si vociferava da tempo, circa la candidatura a presidente della Cei di mons. Matteo Zuppi, il sentimento comune era «sarebbe molto bello, però speriamo che non ce lo portino via, sta facendo così bene in città». E invece, proprio su di lui è caduta la scelta di Bergoglio come presidente della conferenza episcopale del nostro Paese.

«Ringrazio il Signore per la fiducia e ringrazio anche voi per la fiducia», le sue prime parole rivolte ai vescovi italiani riuniti nell’assemblea che aveva fornito al pontefice una terna di nomi tra cui scegliere il successore di Bassetti. E, riferendosi a “comunione e missione”, due termini usati dal cardinale di Perugia nel discorso di introduzione ai lavori dell’assemblea, Zuppi ha aggiunto: «Cercherò di fare del mio meglio, ce la metterò tutta». E ha concluso: «Restiamo uniti nella sinodalità, nella comunione, nella preghiera».

Buon lavoro e tanti auguri, carissimo don Matteo, come sappiamo ama farsi chiamare. Anche noi di Città Nuova ci ritroviamo pienamente nelle sue parole, sentendoci chiamati a vivere la prossimità, a portare speranza, a costruire città rivitalizzate dall’amore, in comunione con tutte le forze positive della Chiesa e della società.

In allegato il pdf dell’intervista pubblicata sul nostro mensile a maggio del 2020.

 

Di seguito qualche nota biografica

Il card. Matteo Maria Zuppi nasce a Roma l’11 ottobre 1955, quinto di sei figli. Nel 1973, studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, iniziando a frequentare la Comunità e collaborando alle attività al servizio degli ultimi da essa promosse: dalle scuole popolari per i bambini emarginati delle baraccopoli romane, alle iniziative per anziani soli e non autosufficienti, per gli immigrati e i senza fissa dimora, i malati terminali e i nomadi, i disabili e i tossicodipendenti, i carcerati e le vittime dei conflitti; da quelle ecumeniche per l’unità tra i cristiani a quelle per il dialogo interreligioso, concretizzatesi negli Incontri di Assisi.
A ventidue anni, dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza, con una tesi in Storia del cristianesimo, entra nel seminario della diocesi suburbicaria di Palestrina, seguendo i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove consegue il baccellierato in Teologia.

Ordinato presbitero per il clero di Palestrina il 9 maggio 1981 dal Vescovo Renato Spallanzani, subito dopo viene nominato vicario del parroco della Basilica romana di Santa Maria in Trastevere, mons. Vincenzo Paglia, succedendogli nel 2000 per dieci anni. Incardinato a Roma il 15 novembre 1988, dal 1983 al 2012 è anche rettore della chiesa di Santa Croce alla Lungara e membro del consiglio presbiterale diocesano dal 1995 al 2012. Nel secondo quinquennio come parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, è prefetto della terza prefettura di Roma e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio, per conto della quale è stato mediatore in Mozambico nel processo che porta alla pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile.

Nel 2010 viene chiamato a guidare la parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, nella periferia orientale della città; e nel 2011 è prefetto della diciassettesima prefettura di Roma. Poco dopo, il 31 gennaio 2012 Benedetto XVI lo nomina Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma (per il Settore Centro). Riceve l’ordinazione episcopale il successivo 14 aprile per le mani dell’allora cardinale vicario Agostino Vallini e sceglie come motto “Gaudium Domini fortitudo vestra”.

Il 27 ottobre 2015 Papa Francesco lo nomina alla sede metropolitana di Bologna e il 5 ottobre 2019 lo crea cardinale con il Titolo di Sant’Egidio. È membro del Dicastro per il Servizio dello Sviluppo umano integrale e dell’Ufficio dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

 

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