Attualizzare l’umanesimo cristiano

Solo una Chiesa coraggiosa potrà essere all’altezza dei tempi che avanzano turbolenti. Un intervento del co-presidente dei Focolari.
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Papa Francesco non ha deluso le enormi aspettative che la sua partecipazione al 5° Convegno nazionale della Chiesa italiana aveva suscitato. I più di 2 mila delegati che con i mezzi più svariati si recavano di buon mattino in Duomo (personalmente l'ho fatto volentieri a piedi, percorrendo quasi 4 km) ci aspettavamo qualcosa di forte; ma ora, allo scadere di questa memorabile giornata, possiamo dire, senza esitazione, che abbiamo vissuto una momento storico. Che discorso formidabile nella sua articolazione e che forza e pregnanza nella trasmissione quello di Francesco! Molto si dovrà scrivere su questo vero manifesto del papa per la Chiesa italiana. In questa breve nota mi limito a rilevare alcuni punti che mi paiono essenziali. Parlerò solo del mattino, tralasciando il non meno coinvolgente momento liturgico vissuto in pomeriggio con la Chiesa fiorentina.

 

A mio avviso Francesco ha attualizzato l'umanesimo cristiano che sgorga dal Vangelo con una lucida e coraggiosa operazione di radicalizzazione. Tale radicalizzazione si gioca intera nel superamento delle due tentazioni da lui indicate: la tentazione pelagiana, e cioè il credere che tutto dipende da noi, dai nostri sistemi di potere, di controllo, dai nostri procedimenti e dalle nostre pianificazioni; e quella gnostica, ovvero soggettivistica e disincarnata. Di fronte a queste due derive possibili, Francesco propone l'umanesimo dell'Ecce Homo, del crocifisso-risorto, l'umanesimo della croce, dell'abbandono e della speranza, dell'amore. Si tratta dell'unico autentico umanesimo cristiano e certamente l'unico proponibile ai tempi di oggi.

 

Certamente, il processo di marcia verso questo umanesimo richiede un cambio radicale di paradigma ecclesiale, una metanoia profonda a tutti i livelli e di tutti gli agenti pastorali, a cominciare dai più alti, sulla quale il papa non ha risparmiato indicazioni preziose sopratutto all'inizio e alla fine del suo intervento. Ripartire dall'Ecce Homo con tutte le conseguenze di apertura e attenzione in particolare agli scartati della società: ecco la consegna di Francesco alla Chiesa in Italia. I delegati l'hanno recepito con entusiasmo. Solo una Chiesa coraggiosa che inizi da subito un processo sinodale, sulla scia della Evangelii Gaudium, per non rimanere nella convegnistica e nella sicurezza dei documenti, che affronti concretamente le sfide più urgenti dell'umanità, potrà essere all'altezza di questo autentico kairos.

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