Aspettando san Nicola con Myrabilia

La Fondazione Myrabilia invita grandi e bambini, tra lettere di Natale e cioccolata calda, a riscoprire la figura del vescovo di Myra

Tantissimi bambini nel mondo saranno impegnati a scrivere o avranno già scritto la loro lettera a Babbo Natale. Alcune lettere, però, i bambini le indirizzano più o meno consapevolmente a san Nicola. La tradizione nord europea lo chiama Santa Klaus, riconoscendo in lui la figura di quell’uomo barbuto e vestito di rosso.

Lontano da paesaggi nevosi e montuosi, anzi proprio dall’altra parte del mondo sullo sfondo del mare, da 6 anni la Fondazione Myrabilia è impegnata a far conoscere il connubio bambini-San Nicola, partendo dalla figura simbolica, universale, misericordiosa del santo di Myra (l’attuale Turchia).

Fanciulli e doni sono i protagonisti che la tradizione ricorda tra i miracoli di san Nicola: resuscitò tre bambini uccisi da un oste e in un altro episodio salvò, dando la dote necessaria, tre giovani donne da maritare il cui padre era caduto in rovina. Al di là della tradizione e dei racconti, la generosità e l’attenzione verso i giovani sono simbiotici con San Nicola.

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La Fondazione Myrabilia con l’attività “Aspettando San Nicola” rende questo legame sempre più saldo, attraverso l’arte delle illustrazioni, la tradizione popolare e i bambini. A Bari, davanti la Basilica che custodisce le reliquie del Santo, la Fondazione invita i bambini di Bari vecchia, le scolaresche, i giovani a scrivere la loro lettera a San Nicola in cambio di un bicchiere di cioccolata calda (che richiama alla tradizione cittadina per festeggiare il 6 dicembre, giorno in cui si fa memoria del vescovo di Myra) e accendere una piccola candela vicino a una grande illustrazione per bambini allestita sulla piazza antistante. Da 6 anni si rinnova l’appuntamento con “Aspettando San Nicola” e tante sono le famiglie che con i loro figli compiono questo semplice, ma simbolico gesto.

«Ogni anno abbiamo un’illustrazione diversa», dice Andrea Mori, responsabile della Fondazione Myrabilia, mentre la piazza della Basilica si illumina delle piccole e calde candele. «Entriamo in contatto con tanti illustratori internazionali accomunati dalla figura di san Nicola, che donano la loro arte per questa iniziativa. Ogni edizione è caratterizzata da un disegno diverso. Quest’anno abbiamo proposto l’illustrazione dell’artista estone Vilve Noor». Un grande vescovo vestito di verde attorniato e abbracciato dai bambini. Sulla piazza, in un clima di vera attesa, tipico del Natale, tante sono le lettere appese ondeggiate dal primo vento freddo. La tradizione popolare si mescola al valore universale di san Nicola. «Da 4 anni propongono la loro arte artisti internazionali soprattutto della cultura nord europea. Ogni artista rielabora con un proprio stile artistico il tema San Nicola e i bambini». Nei primi anni si è dato spazio agli illustratori italiani come Vittoria Facchini, artista di Molfetta (la cui tradizione di san Nicola che il 6 dicembre porta doni ai bambini risale al XVIII secolo) raffigura san Nicola spiritoso e giocoso con un bambino che si arrampicava sulla barba.

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Un impegno della Fondazione Myrabilia è tentare di scoprire il contenuto delle letterine e si può ben dire che, grazie alla penna dei più piccoli si scoprono mondi e bisogni molto concreti: «Le letterine le raccogliamo, le leggiamo – continua Andrea Mori –, sono molto interessanti, perché raccontano una parte dei pensieri, dei desideri e dell’immaginario dei bambini. Troviamo letterine in cui si richiedono giocattoli, ma soprattutto la buona salute per la famiglia, il tempo da trascorrere con mamma e papà, l’affetto. E non sono poche tali richieste. San Nicola non è soltanto il santo a cui chiedere cose materiali, ma c’è un aspetto spirituale e solidale che va valorizzato».

La Fondazione è impegnata tutto l’anno al fianco delle scuole, dei centri educativi, delle realtà territoriali attraverso progetti, attività laboratoriali e culturali. Importante è questa iniziativa di dicembre perché «permette di aprire uno spaccato molto interessante sul mondo dei bambini. Il nostro obiettivo è trasmettere la figura di san Nicola non solo come santo, appunto, ma soprattutto come persona santa, ossia un buon adulto, modello per i bambini». Incarna gli elementi che servono per una sana educazione, per permettere agli adulti di comprendere il mondo dei bambini, semplice e complesso allo stesso tempo: «Una persona santa, cioè giusta, che ascolti, si prodighi per risolvere un problema, di cui ci si possa fidare e con cui si possa anche giocare».

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