Aspettando Report

Lo si attende con interesse. Dopo i rigori e il gelo di un intero anno televisivo, l’arrivo di Report è una rondine che in Rai annuncia il fiorire di un uso più intelligente del servizio pubblico. Il programma d’inchiesta curato da Milena Gabanelli ha già chiuso il suo breve ciclo autunnale. Questa volta ha messo il naso nel progetto per il Ponte di Messina, tra gli affari del Bingo, nella svendita del Patrimonio dello stato, tra i buchi neri della cooperazione internazionale. Un ciclo di inchieste come sempre coraggiose, rigorose, appassionanti, ricche di dati e riscontri, girate con la videocamera. In realtà la trasmissione, amata dai critici televisivi e temuta dai potenti, ormai ci ha abituati a questa presenza stagionale. Tre mesi e poi via. Appuntamento rinviato all’anno che verrà. “Quello che manca all’informazione televisiva è il tempo. Non ne ha – ci dice la Gabanelli in una pausa di lavoro -. Spesso per portare a termine un’inchiesta servono parecchi mesi. Nessuno si dedica più ad approfondire, a scavare, a cercare il perché delle cose. Lo facciamo noi. Siamo freelance e veniamo pagati a puntata. Non è molto economico, perché si rischia di lavorare a lungo senza portare a casa soldi. Ma a noi piace così. Il nostro metodo permette e prevede tempi molto lunghi”. La prolungata assenza dal video non provoca crisi d’astinenza ai giornalisti di Report. La Gabanelli evita accuratamente i quiz, i salotti tv, i talk show alla moda. Non corre dietro agli ospiti domenicali, “anche perché – aggiunge con ironia – conoscere me è insignificante. Dentro un programma giornalistico come Report, la mia presenza ha una senso e un ruolo, ma al di fuori di quello non avrei nulla da dire. Se vogliamo aggiungere che non sono neanche una “bellona”, che ci vado a fare nei salotti?”. Il letargo dal piccolo schermo non serve a dormire sugli allori, ma viene sfruttato per mettere a punto nuovi servizi. Alla fine del lungo riposo, in onda va solo il meglio. “Sono pagata con denaro pubblico per fare un lavoro di approfondimento – conclude la giornalista piacentina -, cerco di farlo al meglio. Andare oltre la verità ufficiale, denunciare le ingiustizie lo sento come un mio dovere. A spingermi è un banale senso di responsabilità”. Report tornerà a marzo in prima serata.

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