Argentina è campione del mondo. Un Paese che non si abbatte

Non è passione, «è un appello alla speranza». Milioni di argentini, dentro e fuori i confini nazionali, esultano per il trionfo della loro squadra ai Mondiali in Qatar. Urla, pianti, tamburi e clacson: l'emozione esplode, il sentimento è assordante. Traduzione in spagnolo alla fine dell'articolo
Argentina
Il volto dell'attaccante argentino Lionel Messi è proiettato sull'Obelisco della capitale mentre i tifosi celebrano la vittoria della loro squadra ai Mondiali contro la Francia. Buenos Aires, Argentina, domenica 18 dicembre 2022. (AP Photo/Rodrigo Abd)

«Se cercate di capirci, vi sbagliate. Le nostre reazioni “esagerate” vengono chiamate “passione”. Vi dico: “No”; è un gesto, è un grido, è un appello alla speranza». Con queste parole, pronunciate pochi giorni prima della finale, Jorge D’Alessandro, allenatore di calcio ed ex giocatore argentino, descrive il sentimento popolare che circonda questo sport. Ne sono un esempio i milioni di argentini che si sono riuniti nelle strade, nei bar e nelle case di tutto il Paese per seguire la finale dei Mondiali di calcio Qatar 2022 e festeggiare insieme la vittoria della nazionale argentina e con essa quella dell’intera popolazione.

«Il calcio ci dà dignità e appartenenza, il nostro passaporto per il mondo. Siamo una società punita dall’ingiustizia, dalla corruzione, dalla disoccupazione, dall’inflazione, dall’istruzione. […] La nostra integrazione è totale con il gioco, questa è la grandezza di un argentino, un argentino è in campo, non sugli spalti. Argentina, Argentina, Argentina… Il calcio ci rende felici, almeno per ore, giorni, settimane». Così continua la lettera di D’Alessandro, sottolineando la rilevanza sociale che il gioco dell’Albiceleste occupa in ogni casa e in ogni cuore.

Infatti, durante tutto il mese in cui si svolge il torneo internazionale, il Paese sembra immobilizzarsi, le classi sociali scompaiono e le difficoltà economiche vengono messe in secondo piano; le conversazioni si trasformano per far spazio ad un unico tema, mentre l’unità tra argentini si fortifica grazie ad un sentimento condiviso.

Il calciatore argentino Leo Messi bacia il trofeo dopo aver vinto la finale della Coppa del mondo tra Argentina e Francia allo stadio di Lusail, in Qatar, domenica 18 dicembre 2022. (Foto AP/Martin Meissner)

Il giorno della finale, domenica 18 dicembre, con l’estate alle porte e il Natale dietro l’angolo, i trasporti pubblici si sono fermati e le attività commerciali e i ristoranti hanno abbassato le serrande per godersi un momento tanto atteso e sospirato, desiderosi di ripetere il risultato ottenuto 36 anni fa.

Nel frattempo, e nonostante la forte pressione economica che sta colpendo il Paese e che lascia circa il 37% della popolazione al di sotto della soglia di povertà secondo l’Istituto Nazionale di Statistica e Censimento (Indec), chi è riuscito a permetterselo si è recato in Qatar per vivere la partita dallo stadio, pagando anche 1,5 milioni di pesos argentini per un volo diretto a Doha, o 2,8 milioni di pesos per un volo andata e ritorno con scalo all’ultimo minuto, che equivalgono a circa 15.285 euro.

Dopo l’ultimo rigore che ha dato la vittoria alla nazionale argentina, il furore è esploso al massimo e con tutta la sua forza, provocando un mare di lacrime tra i tifosi. Dall’Argentina al Qatar, passando per Paesi di tutto il mondo come la Spagna e l’Italia, le strade si sono riempite di bandiere bianche e celesti, di volti pieni di gioia, di canti, inni e balli al ritmo di “Sono argentino, è un sentimento, non posso fermarmi”.

I tifosi celebrano la vittoria della squadra argentina ai Mondiali sulla Francia, al Washington Monument. Washington, domenica 18 dicembre 2022. (AP Photo/Jose Luis Magana)

Da Doha, i nuovi campioni del mondo hanno espresso nelle loro parole l’emozione di appartenere al popolo argentino e il desiderio di celebrare il trionfo insieme alla loro patria. L’idolo assoluto, Leo Messi, ha dichiarato dopo la partita con il trofeo in mano: «Volevo chiudere la mia carriera con questa Coppa. Grazie a Dio, mi ha dato tutto. Chiudere la mia carriera in questo modo, perché sono gli ultimi anni, è fantastico», mentre il centrocampista Enzo Fernández ha aggiunto: «Avere la Coppa è incredibile. È bellissimo. Leo la meritava più di chiunque altro. È il giorno più felice della mia vita… Dopo la finale ho parlato con i miei compagni di squadra e poi con la mia famiglia… È qualcosa di unico». Allo stesso tempo, come se riuscisse a visualizzare perfettamente ciò che sta accadendo a 13 mila km di distanza, l’attaccante Lautaro Martínez ha dichiarato: «È pazzesco, sono molto felice e grato ai miei compagni di squadra e alla mia famiglia. Non riesco a immaginare come stia il Paese! Che ci aspettino, che andremo a festeggiare. Ci siamo meritati questa gioia, è qualcosa per tutti gli argentini».

Dalla Spagna la gioia trabocca e alcuni tifosi argentini, espatriati a causa delle difficoltà economiche e politiche, commentano: «Qui è una festa totale. Ieri sera persone di diverse nazionalità si congratulavano con me per la vittoria sui social network e per strada ci facevano gesti di pollice in su… È davvero bellissimo! Ameremo l’Argentina ovunque saremo, perché il nostro cuore è lì».

Dal Paese latinoamericano arrivano questi racconti che riflettono il sentimento popolare: «Aver vinto il campionato è una gioia immensa, è la prima volta che la provo nella mia vita, ma nonostante tutto questo, ci manca ancora qualcosa perché questa gioia sia completa e perché il Paese progredisca».

«C’è molta euforia ovunque, migliaia e migliaia di persone che festeggiano in ogni angolo del Paese…; nei programmi televisivi la maggior parte dei giornalisti indossa la maglia dell’Argentina, e aspettiamo l’arrivo dei giocatori».

Così l’Argentina si prepara ad accogliere i suoi eroi nella capitale tra le 19:00 e le 19:45 (ora locale) tra applausi, gesti di gratitudine e un grido unanime di speranza. Perché, come commenta il capitano della nazionale sui suoi social network accanto alla foto con la Coppa del Mondo, «abbiamo dimostrato ancora una volta che gli argentini, quando lottiamo insieme e uniti, siamo in grado di raggiungere qualsiasi obiettivo ci prefiggiamo».

E per coloro che continuano a difendere il cliché che “gli uomini non piangono”, guardate i festeggiamenti della partita.

Una coppia si bacia mentre altri tifosi di calcio celebrano la vittoria dell’Argentina sulla Francia nella partita di calcio finale della Coppa del Mondo, a Buenos Aires, Argentina, domenica 18 dicembre 2022. (AP Photo/Rodrigo Abd)

Sí, Argentina es campeona del mundo. Una nación que no se rinde

No es pasión, “es un llamado a la esperanza”. Millones de argentinos, dentro y fuera de los confines nacionales, vitorean el triunfo de la selección argentina en el Mundial de Qatar. Gritos, llantos, tambores y bocinazos: explota la emoción, el sentimiento es ensordecedor

«Si buscás entendernos te equivocás. Le llaman “pasión” a nuestras exageradas reacciones. Te digo: “No”; es un gesto, es un grito, es un llamado a la esperanza». Con estas palabras pronunciadas días antes de la gran final, Jorge D’Alessandro, entrenador de fútbol y ex jugador argentino describe el sentimiento popular que vibra alrededor de este deporte.

Ejemplo de ello son los millones de argentinos que se reunieron en las calles, bares y casas de todo el país para seguir la final del Mundial de Qatar 2022 y celebrar juntos la victoria de la nacional argentina y con ella la de toda su población.

I tifosi di calcio celebrano la vittoria della loro squadra argentina ai Mondiali sulla Francia nel centro di Buenos Aires, in Argentina. Domenica 18 dicembre 2022. (AP Photo/Rodrigo Abd)

«El fútbol nos otorga dignidad y pertenencia, nuestro pasaporte al mundo. Somos una sociedad castigada con injusticias, la corrupción, el paro, la inflación, la educación. […] Nuestra integración es total con el partido, esa es la grandeza de un argentino, un argentino está dentro del campo de juego, no en la grada. Argentina, Argentina, Argentina… El fútbol nos hace felices, al menos por horas, días, semanas». Así continúa la carta de D’Alessandro, poniendo énfasis sobre la relevancia social que el juego de la albiceleste ocupa en cada casa y en cada corazón.

De hecho, durante todo el mes en el que se desarrolla el torneo internacional el país parece inmovilizarse, las clases sociales desaparecen y las dificultades económicas pasan a un segundo plano; las conversaciones se transforman y monotemizan, mientras se fortifica y patentiza la unidad entre los argentinos, acomunados por un mismo sentimiento.

Durante la jornada de la final, domingo 18 de diciembre, con el verano a las puertas y la Navidad a la vuelta de la esquina, el transporte público se detenía y los negocios y restaurantes bajaban las persianas de sus locales para disfrutar de un momento ansiado y esperado desde hacía mucho tiempo, anhelando repetir el resultado obtenido 36 años atrás.

Mientras tanto, y a pesar de la fuerte presión económica que azota el país y deja alrededor del 37% de la población bajo la línea de pobreza según el Instituto Nacional de Estadísticas y Censos (Indec), quien se lo ha podido permitir se ha desplazado hasta Qatar para vivir el partido desde el estadio, llegando a pagar incluso un millón y medio de pesos argentinos por un vuelo directo hasta Doha, o dos 2,8 millones de pesos por un vuelo ida y vuelta de última hora con escala, lo que equivale a unos 15.285 euros.

Tras el último penalti que dio la victoria a la selección argentina, el furor explotó en su máximo esplendor y con todas sus fuerzas, provocando un mar de lágrimas entre los aficionados. Desde Argentina hasta Qatar, pasando por países de todo el mundo como España o Italia, las calles se llenaron de banderas celestes y blancas, rostros colmos de alegría, cantos, himnos y bailes al ritmo de “Soy argentino, es un sentimiento, no puedo parar”.

I tifosi argentini radunati nell’Obelisco della capitale per celebrare la vittoria della squadra ai Mondiali sulla Francia a Buenos Aires, Argentina, domenica 18 dicembre 2022. (AP Photo/Matilde Campodonico)

Desde Doha, los nuevos campeones del mundo expresaban en sus palabras la emoción de pertenecer al pueblo argentino y el deseo de celebrar el triunfo junto a su patria. El ídolo en absoluto, Leo Messi, declaraba tras el partido con el trofeo en la mano: «Quería cerrar mi carrera con esta Copa. Gracias a Dios, me dio todo. Cerrar así casi ya mi carrera, porque son los últimos años, es impresionante», mientras el centrocampista Enzo Fernández añadía: «Agarrar la copa es increíble. Es hermosa. Leo se merecía la Copa más que nadie. Es el día más feliz de mi vida… Estuve hablando con mis compañeros tras la final y luego con mi familia… Es algo único». A su vez, como si pudiera visualizar perfectamente lo que bullía a 13.000 kilómetros de distancia, el delantero Lautaro Martínez aseguraba: «Es una locura, estoy muy feliz y agradecido con mis compañeros y la familia. No me quiero imaginar lo que es el país. Que nos esperen en el país, que vamos a ir a festejar. Nos merecíamos esta alegría, es algo para todos los argentinos».

Desde España la alegría se desborda y algunos aficionados argentinos expatriados debido a las dificultades económicas y políticas comentan: «Acá es una fiesta total. Anoche personas de distintas nacionalidades me felicitaban por el triunfo a través de las redes sociales y en la calle nos hacían gestos con el pulgar para arriba… ¡Hermoso la verdad! Nosotros a la Argentina la vamos a amar estemos en el lugar que estemos, porque nuestro corazón está allá».

Desde el país latinoamericano, estos son los relatos que llegan y que evidencian el sentir popular: «Haber salido campeones es una alegría inmensa, yo es la primera vez que lo siento en la vida, pero pese a todo eso nos falta algo para que esa alegría sea plena y tengamos un país que progrese».

«Mucha euforia en todos lados, miles y miles de personas festejando en cada rincón del país…; en los programas de televisión la mayoría de los periodistas están con la camiseta argentina, y estamos esperando que lleguen los jugadores».

Así, la Argentina se prepara para recibir en la capital, entre las 19 y las 19.45 (hora local) a sus héroes entre aplausos, gestos de agradecimiento y un unánime grito de esperanza. Porque como comenta el capitán de la selección en sus redes sociales junto a la foto con la Copa del Mundo, «demostramos una vez más que los argentinos cuando luchamos juntos y unidos somos capaces de conseguir lo que nos propongamos».

Y para los que sigan defendiendo el cliché de que “los hombres no lloran”, miren los festejos del partido.

L’autobus con i giocatori argentini in festa, che salutano i tifosi, viaggia dallo stadio Lusail dopo aver vinto la finale della Coppa del Mondo sconfiggendo la Francia ai rigori, a Lusail, Qatar, lunedì 19 dicembre 2022. (AP Photo/Andre Penner)

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