Argentina. Alla ricerca dei nipoti scomparsi

Approvata la legge che permette il prelievo del Dna

Il Parlamento argentino ha convertito in legge il decreto che permette il prelievo obbligatorio del Dna nei procedimenti penali per crimini contro l’umanità, quali la sottrazione di minorenni. La norma è stata approvata in via definitiva dal Senato con 57 voti a favore ed un solo contrario, grazie a una convergenza bipartisan tra maggioranza ed opposizione. La nuova legge permetterà tra l’altro di stabilire l’identità dei bambini in tenerissima età che all’epoca dell’ultima dittatura militare vennero sottratti ai propri genitori (i desaparecidos) per essere affidati illegalmente ad altre famiglie. Si stima in circa 500 il numero delle persone, ormai cresciute, coinvolte in tali drammatiche circostanze. Quasi un centinaio di queste hanno già riacquistato la loro vera identità, soprattutto grazie alla meritevole iniziativa dell’associazione "Abuelas (nonne) de Plaza de Mayo". Durante la dittatura militare (1976-1983), in alcuni casi, le donne incinte sequestrate venivano tenute in vita solo il tempo necessario per partorire. Il delitto di appropriazione illegale di minorenni non è mai stato compreso nelle iniziative di indulto e di amnistia intervenute in Argentina. L’esame del Dna, abitualmente compiuto dalla medicina forense, avverrà tramite l’estrazione forzata di campioni biologici, quali, ad esempio, sangue, saliva o tessuti cutanei.  

 

(AB_Ciudad Nueva_Argentina_2009/11/19)

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