“Aprire le biblioteche”

Le tematiche principali che hanno segnato il cammino di "Unità e Carismi": vita consacrata, mondo ecclesiale e spiritualità dell'unità.
Biblioteca

Alla fine degli anni ‘80 maturava tra un gruppo di religiosi che aderivano alla spiritualità dell’unità l’esigenza di un nuovo passo. Consapevoli che il patrimonio spirituale ricevuto non doveva rimanere chiuso tra coloro che erano già in contatto stretto e vitale con il Movimento dei Focolari, volevano condividere questo dono dello Spirito con altri religiosi e religiose e più in generale con tutti i cristiani, desiderosi di conoscere la ricchezza carismatica della Chiesa.

 

Si rendevano conto che nel Movimento dei Focolari emergeva una dottrina innovativa sui carismi che partiva dall’intuizione originale di Chiara Lubich che vedeva la Chiesa intera come uno “spiegarsi di Cristo lungo i secoli, come un Vangelo vivo”. Sentivano che era venuto il momento di offrire il frutto dello scambio vitale tra il carisma dell’unità e i carismi. Erano convinti che questo fosse un disegno di Dio per la Chiesa nei nostri tempi. Nacque così la rivista “Unità e Carismi”.

 

Nasce “Unità e Carismi”

 

Il primo numero apparve nel 1990. Nell’editoriale si affermava: “Unità e carismi. Questo binomio ci sembra espressivo di uno degli aspetti più rilevanti del cammino che la vita religiosa sta compiendo ed è chiamata a compiere oggi. Per costruire l’unità i religiosi possiedono degli strumenti di valore e di portata unici, i carismi elargiti dallo Spirito che hanno dato origine alle differenti Famiglie religiose.

Uno degli obiettivi fondamentali che si prefigge nostra rivista è: favorire il più possibile l’unità tra tutti i religiosi, in cui la diversità dei doni ci componga in armonia. Inoltre, i religiosi, nel loro insieme, devono vivere la più ampia comunione con tutte le altre vocazioni nella Chiesa per porsi con tutti a concreto servizio del mondo intero.

In questo cammino verso l’unità siamo guidati da una luce particolare offertaci dalla spiritualità del Movimento dei Focolari, che mette in dinamismo la vita religiosa, portandola ad essere se stessa: esigenza di santità, segno profetico delle realtà future, servizio alla Chiesa e al mondo intero.

 

Subito dopo la pubblicazione successe un fatto inaspettato, durante un incontro di religiosi a Castel Gandolfo. In quell’occasione Chiara Lubich tenne una conversazione su un tema spirituale e con tutto l’amore materno, ma anche con la chiarezza della fondatrice, disse che i religiosi finora avevano approfittato del carisma dell’unità piuttosto per se stessi e li spronò a comunicare le loro ricchezze spirituali anche ad altri, ad “aprire le loro biblioteche” per far conoscere l’opera che lo Spirito Santo aveva svolto attraverso i loro carismi.

 

Nel pomeriggio dello stesso giorno Chiara ebbe in mano il primo numero della nuova rivista “Unità e Carismi”, ne rimase entusiasta e propose che la rivista fosse pubblicata dall’Editrice “Città Nuova”.

Questo chiaro segno di approvazione dava gioia ai redattori, ma li rendeva ancora più consapevoli della vocazione della rivista: testimoniare l’unità in tutte le fasi della sua elaborazione. Da quel momento si è cercato di raccogliere la sfida, facendo tesoro di sbagli e inevitabili imperfezioni.

 

L’incontro estivo

 

Fondamentale, a questo riguardo, è l’incontro estivo dei redattori delle otto edizioni che si tiene ogni anno in agosto per tre giorni. Il gruppo è composto da persone di diverse nazioni, età, carismi e vocazioni. Ci sono infatti religiosi e religiose, consacrati, focolarini e focolarine.

 

La rivista, oltre che in italiano, esce in francese Unité et Charismes, in inglese Charisms in Unity, in tedesco Charismen, in spagnolo Unidad y Carismas, in portoghese Unidade e Carismas, in sloveno Edinost in Karizme e in polacco Jedność i Charyzmaty. Per alcuni anni è stata pubblicata anche un’edizione coreana, unica rivista di vita consacrata in quella lingua.

L’incontro estivo è innanzitutto un’esperienza di comunione, nella quale si ascolta il cammino che le singole edizioni stanno realizzando, ci si rende conto di come sia necessario esprimere ogni tematica in un linguaggio e in uno stile adatto ad ogni cultura.

 

Nel clima soprannaturale dell’amore scambievole si condividono le gioie e le preoccupazioni di ciascuna edizione: l’impostazione grafica ben riuscita, il tentativo di aumentare gli abbonati, la sfida di esprimere in un numero minore di pagine il materiale che altre edizioni offrono in un numero maggiore, l’impegno di arricchire un’edizione di contributi originali.

 

Sulla vita consacrata

 

Fin dal primo numero è stato chiaro l’orientamento della rivista: dare un contributo al cammino della vita consacrata dopo il Concilio Vaticano II alla luce della spiritualità dell’unità. Nessuno meglio di Chiara Lubich può farlo. Per questo la fondatrice del Movimento dei Focolari è presente con i suoi scritti in ogni fascicolo della rivista. A partire dal numero uno del 1990 con il suo articolo su La spiritualità dell’unità e i religiosi.

 

La rivista, che affronta in modo monografico delle tematiche che riguardano la vita consacrata, si articola in quattro rubriche: Orientamenti, Testimoni, Esperienze e Nuovi orizzonti. Le prime tre trattano il tema da punti di vista diversi anche se tra loro collegati: la dottrina, basata sulla Scrittura e sul Magistero, la testimonianza dei santi e delle sante con i loro scritti, le esperienze dei consacrati e delle consacrate di oggi. Nella quarta, invece, trovano spazio articoli su eventi contemporanei, su nuove realtà carismatiche, ecc.

 

Sfogliando le venti annate troviamo interi fascicoli di “Unità a Carismi” dedicati a tematiche attuali della vita consacrata: La formazione alla vita religiosa (1990/5; 2006/1), Vescovi e religiosi coinvolti nella comunione ecclesiale (1993/6); Il Sinodo sulla vita consacrata (1994/1, 2 e 6), Le sfide sociali e i religiosi (1995/1), Interpellati dai grandi dialoghi (1998/3-4; 2006/5), Pastorale giovanile (1998/5; 1999/3-4), Fedeltà (2002/1), Laici e religiosi insieme (2004/3-4).

 

D’altra parte si affrontano alcune questioni di fondo: Vita religiosa, risposta ai segni dei tempi? (2002/4), Quale Dio per la vita consacrata? (2009/4), mantenendo uno sguardo di speranza, come nel volume Vita consacrata: un bilancio in positivo (2005/1), nel quale si sono presentati tre eventi accaduti nell’arco di un anno: XLIV Assemblea CISM, il congresso mondiale USG/UISG, il Dottorato h.c. in Teologia della Vita consacrata a Chiara Lubich.

 

In linea con l’impostazione della rivista si sono proposti i profili spirituali di alcuni fondatori e fondatrici che sono stati beatificati, come Pietro Vigne, fondatore delle Suore del Santissimo Sacramento (2004/6) e Annunciata Cocchetti, fondatrice delle Suore di Santa Dorotea di Cemmo (2006/1).

Di particolare interesse una serie di interviste con i superiori generali dei Salesiani (2004/1), dei Francescani (2004/2), dei Domenicani (2005/6), dei Claretiani (2005/1) e dei Trappisti (2004/3-4).

 

Sul mondo ecclesiale

 

L’attenzione alle tematiche della vita consacrata, però, va insieme con il momento storico che la Chiesa intera vive. Così la rivista si è incamminata verso il Giubileo del 2000, seguendo le indicazioni di Giovanni Paolo II e dedicando ogni anno un numero ad una delle Persone della santissima Trinità: Con Cristo verso il 2000 (1996/6), Nello Spirito Santo verso il 2000 (1997/6), L’amore di Dio Padre (1998/6), per poi arrivare al culmine con Jubilate (2000/1).

 

I Sinodi dei vescovi sono stati oggetto dell’attenzione della rivista, alle volte con interi numeri come per il Sinodo sulla vita consacrata (1994/1, 2 e 6), oppure con un singolo articolo come Un Sinodo di comunione e di speranza. La X Assemblea del Sinodo dei Vescovi (2001/6) e Un giornalista al Sinodo (2009/3).

 

La rivista ha dedicato poi dei volumi agli anni speciali indetti dai Papi, come all’anno del rosario: Il Rosario, cammino di spiritualità (2003/3-4), all’anno dell’Eucaristia: L’Eucaristia: divenire Gesù (2004/6), all’anno paolino: Paolo: chiamati a libertà (2008/6) e recentemente all’anno sacerdotale: Un sacerdozio per tutti (2009/6).

Anche i documenti del Magistero hanno avuto il dovuto rilievo, specialmente la lettera Novo millennio ineunte (2001/6) e Ripartire da Cristo (2004/2).

 

I dialoghi in cui la Chiesa cattolica si è impegnata sin dal Concilio Vaticano II sono stati presentati con qualche numero tematico, Interpellati dai grandi dialoghi (1998/3-4), o con articoli su eventi e realtà di valore dialogico: Un convegno ecumenico fra ortodossi e cattolici su “Preghiera e contemplazione” a Creta (1992/6), Più uniti che divisi. Un congresso ecumenico degli Istituti religiosi in Romania (2000/1), Francescani anglicani (2000/6), Dialogo della vita” tra buddisti e cristiani(2006/5), Dialogo con i musulmani… una via ed una sfida (2006/5), Credenti e non credenti in dialogo (2003/5).

 

L’universalità della Chiesa che si realizza localmente è stata illustrata con numeri tematici dedicati ai cinque continenti: America Latina (1992/4-5), Africa (1993/5; 2008/1), Asia (1995/6), America del Nord (2002/5), Europa (1999/6; 2004/5; 2005/3-4).

Sotto il titolo La Terra dei nostri padri si presentano segni di speranza in Medio Oriente (1997/5), mentre il numero Ripartire da Trento (1996/5) raccoglie il pensiero di Giovanni Paolo II nella sua visita alla città di Trento: “Possiamo scrivere un trattato: dal Concilio tridentino a Chiara tridentina; sarebbe interessante…”.

 

Con particolare consonanza d’intenti la rivista ha dedicato un volume all’indimenticabile Pentecoste 1998 con un numero dal titolo significativo: Chiesa in movimento (1999/1). In seguito, attraverso interviste e articoli, si sono presentati alcuni movimenti ecclesiali e nuove comunità: la Comunità dell’Arca (2000/3-4), Glory of God International Covenant Community (2002/6), il Cammino neocatecumenale (2003/6), il Movimento “Pro Sanctitate” (2004/1), il Movimento “Incontro Matrimoniale” (2004/2), le Fraternità Monastiche di Gerusalemme (2005/1), la Comunità Missionaria di Villaregia (2005/1), la Família da Esperança (2006/5). In un articolo riassuntivo su Nuove forme di comunità e di consacrazione (1999/1) viene offerto una mappa della nuova effervescenza carismatica post-conciliare.

 

Sulla spiritualità dell’unità

 

“Unità e Carismi” nelle sue varie edizioni offre delle tematiche che emergono dal carisma dell’unità. Nelle annate del primo ventennio della rivista si può notare che ogni anno almeno un numero viene dedicato al tema che si approfondisce nel Movimento dei Focolari. L’insieme di questi fascicoli sarebbe già un commento ai punti, agli strumenti e agli aspetti della spiritualità dell’unità.

 

Sui punti della spiritualità troviamo: Dio Amore (1992/1), La scelta di Dio (1992/6), Amare Dio è attuare il suo disegno d’amore (1993/1), Amare e servire gli ultimi (1995/2), Koinonia. La comunione con Dio e tra noi (1993/3-4), Torniamo al Vangelo (1995/5), L’Eucaristia centro d’unità (1996/1), Dimensione mariana della Chiesa (1998/1).

Poi un numero doppio sugli Strumenti per una spiritualità dell’unità (1997/3-4). E sugli aspetti i seguenti numeri tematici: La provvidenza come espressione dell’amore di Dio (1992/3), I religiosi e la nuova evangelizzazione (1991/2), Vivere Gesù che prega (1999/2), L’amore risana (2000/3-4), Abitare in armonia (2001/3-4), La sapienza (2002/2-3), L’amore unisce (2003/2).

 

La rivista, inoltre, ha promosso finora 25 forum, due per anno, rivolti ai lettori e lettrici, ai consacrati e consacrate e a tutte le componenti delle università romane. Le relazioni, i contributi e il dialogo tra i partecipanti trovano poi spazio su un numero della rivista.

 

Un’altra fonte per la rivista sono i convegni sulla vita consacrata che vengono organizzati dal Movimento dei religiosi e dal Movimento delle consacrate in varie regioni italiane e in collaborazione con la CISM e l’USMI regionali. In particolare i convegni che, insieme con il Claretianum di Roma, vengono proposti per approfondire il Dottorato h.c. conferito a Chiara: La vita consacrata alla luce del carisma dell’unità (2007/5); Carismi per la città (2007/5), Sulle orme di Maria (2008/5).

 

Tre volumi della rivista hanno riportato gli atti di altrettanti seminari, organizzati da un gruppo di studiosi di teologia spirituale, nei quali alcuni docenti, provenienti da varie parti dell’Europa, hanno approfondito alcuni aspetti della spiritualità di comunione: Sete di spiritualità (2001/5), Sentire Dio (2007/1) e Guardare tutti i fiori (2009/3).

 

In cammino

 

Lo spazio di questa rassegna non permette di offrire un’analisi più dettagliata dell’apporto che “Unità e Carismi” ha dato alla vita ecclesiale e sociale. I due contributi che seguono intendono rispondere a questa domanda.

Certamente, come redazione, siamo consapevoli di essere in cammino e di dover migliorare. Lavoriamo con gioia e convinzione, sapendo che, attraverso la rivista, possiamo trasmettere a tutta la Chiesa, anche quella del futuro, i primi frutti della comunione tra i carismi e il carisma dell’unità.

 

Ci sono di luce le parole programmatiche di Chiara Lubich: “Sarà di grande aiuto [a tutti] la partecipazione dei religiosi legati spiritualmente all’Opera di Maria. Si avrà con ciò un contatto più vivo con i figli di san Francesco, di san Domenico, di sant’Ignazio, ecc. Essi ci diranno il pensiero delle loro scuole e così, realizzando il testamento di Gesù fra tutti, si potrà meglio servire, pure con la dottrina, il Corpo mistico di Cristo oggi” (15.10.1980).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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