Anche io sono capace

Si è appena conclusa a Verona e nei comuni della provincia, un'iniziativa volta a far sì che i negozi siano senza barriere, né architettoniche, né culturali
Logo Negozi senza barriere

Il cameriere ci accoglie sulla porta del bar con un sorriso aperto e ci invita ad accomodarci al tavolino in modo garbato ed accattivante. Camicia bianca, pantaloni neri, scarpe di vernice, grembiule amaranto: la divisa è quella più confacente a chi lavora in un bar di prestigio in Piazza Brà, a Verona, davanti all'arena, luogo di storia e meta turistica di prim'ordine.

Si chiama Antonio e lavora qui solo per un paio di giorni, ma i suoi modi gentili ed il suo sorriso colpiscono immancabilmente i turisti. Antonio è un ragazzo down, uno dei 250 ragazzi con disabilità protagonisti della campagna “Anche io sono capace!”, promossa anche quest'anno dal Centro Sportivo Italiano e dal Comune di Verona, che vede questi ragazzi presenti ed attivi in bar, ristoranti, negozi e bancarelle.

Anima del progetto è Roberto Nicolis, un inarrestabile ed entusiasta operatore sociale che da anni lancia “La Grande Sfida”, un evento internazionale di cultura, sport, arte, che promuove il dialogo ed il confronto con le persone con disabilità, giunto alla diciottesima edizione. «Siamo mossi – ci spiega – dall'intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali all’interno delle città: esse non sono rappresentate solo dalla difficoltà di accesso a molti esercizi commerciali da parte di persone con disabilità, ma riguardano soprattutto la difficoltà a rapportarsi con persone affette da disabilità».

Il progetto intende infatti dare l’opportunità a persone con disabilità di vivere un’esperienza di inserimento socio-lavorativo, di poter dimostrare di “essere capace”, pur senza creare legittime aspettative di assunzione o di continuità. Intenzione del progetto non è quella di sostituirsi ad altre agenzie che operano su territorio e che svolgono un'importantissima funzione di inserimento lavorativo, ma principalmente di affiancarsi a queste preziose iniziative nel testimoniare la possibilità di sviluppare percorsi inclusivi, promuovendo un cambiamento culturale condiviso. In un contesto più ampio di sensibilizzazione della cittadinanza al tema del lavoro e alla presenza attiva delle persone con disabilità, il progetto contribuisce a promuovere un nuovo pensiero culturale intorno alle persone con disabilità, che per molti costituiscono centri di costo a fronte di una incapacità produttiva.

I primi ad esserne convinti e ad apprezzare l'iniziativa sono i commercianti stessi che con grande stupore hanno sperimentato l'allegria, la creatività, la passione di questi ragazzi e l'impatto estremamente positivo sui clienti. «È evidente la necessità – spiega ancora Nicolis – di condividere con chi non appartiene a “circuiti dedicati” il valore della presenza e della generatività  delle persone con disabilità all’interno della società, di cercare e creare collegamenti con i “mondi vitali” al di fuori dei centri di assistenza».

Al terzo anno di promozione, le due settimane d'azione della campagna vedono coinvolte non solo la città di Verona, ma un  numero sempre maggiore di paesi della Provincia e  tutti i centri diurni ed i centri di formazione professionale delle 3 ULSS veronesi. Di particolare impatto l'esperienza di Lazise sul Garda, tradizionale meta dei turisti tedeschi che hanno mostrato di gradire oltremodo l'iniziativa.

«Se il Governo auspica una maggiore apertura dei negozi, se così deve essere, – conclude Nicolis – non limitiamoci all’orario, ma rendiamo i negozi accessibili a tutti! Vorremmo che la campagna, ormai divenuta un appuntamento annuale fisso, capace di innescare un processo di coinvolgimento virtuoso di commercianti e mondo della disabilità, si potesse estendere ad altre città, divenendo, un giorno, un evento nazionale».

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