Amatrice, a sei anni dal terremoto

Il 24 agosto 2016: il ricordo delle vittime e la ricostruzione della cittadina del reatino. Una visita virtuale ai luoghi simbolo in via di ricostruzione.

Una scossa di magnitudo 6.0 alle ore 3.36 del 24 agosto 2016. Sotto le macerie restarno 299 vittime. Siamo nel clou della stagione estiva, mentre le case sono occupate da famiglie in vacanza nei luoghi di origine. Tra le vite spezzate ci sono quella della tredicenne Fabiana o di Maricica, romena da anni dipendente di un ristorante ad Amatrice o di Gianni, il fornaio, che nonostante fosse sveglio a lavorare il pane a quell’ora, non ce l’ha fatta. Il numero maggiore di vittime è nel famoso centro del reatino, Amatrice, con oltre 250 vittime, a seguire ad Arquata del Tronto, specie nella frazione di Pescara praticamente rasa al suolo e ad Accumoli. Quella scossa sarà la prima della sequenza sismica Amatrice-Visso-Norcia che unirà in un unico grande dolore 140 comuni e 600mila persone in totale.

Nel sesto anniversario da quell’evento, nella giornata del 24, è prevista la messa alle ore 11, trasmessa in diretta da Rai Uno, al Campo sportivo e officiata dal vescovo Pompili. In rappresentanza delle istituzioni, sarà presente per quest’anno la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa.  In tono quasi più privato si è svolto, invece, come ormai da tradizione, nella notte tra il 23 e il 24, il ritrovo dei cittadini al campo sportivo di Amatrice per il rintocco alle ore 3.36 delle campane e la fiaccolata.

E quando si parla di sisma è sempre doveroso parlare anche di ricostruzione. Attualmente sono 10mila i cantieri aperti nel cratere sismico e 485 riguardano solo Amatrice. Unico grande neo, nella riedificazione iniziata da tempo del comune di 2mila abitanti, quella riguardante il centro storico, di 40 cantieri, partita solo pochi mesi fa.

Ricostruzione dei luoghi simbolo ad Amatrice. Una visita virtuale.
Torre civica. Nel mese di agosto sono iniziati i lavori alla torre, snodo tra le principali direttrici di Amatrice e simbolo della cittadina anche dopo il sisma tra gli edifici oggetti di demolizione. L’intervento di consolidamento e restauro si concluderà a marzo 2023 ed è interamente a carico del Ministero della Cultura per un importo di circa 500mila euro. La torre civica, alta 25 metri, in pietra arenaria era stata lesionata, infatti, nella cella campanaria durante le successive scosse a quella del 24 agosto.

“Casa Futuro”. Si tratta del complesso Don Minozzi di Amatrice, di proprietà dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, ribattezzata “casa Futuro” e ispirata ai principi dell’enciclica papale “Laudato sì”. Il cantiere ha un importante valore per la sostenibilità e per la cittadina tutta. Infatti, si tratta della più grande opera privata finanziata dalla ricostruzione di 43,8 milioni di euro. Essa prevede il riuso delle macerie provenienti dalla demolizione per la costruzione dei nuovi fabbricati che sorgeranno in quest’area, pannelli fotovoltaici e un sistema di recupero e riciclo delle acque meteoriche.

Nella sua struttura, inoltre, essa ripercorrerà i quattro pilastri della ricostruzione: la Corte dell’Accoglienza che simboleggia la solidarietà e il turismo. C’è poi la Corte Civica; quella del Silenzio, cioè il luogo della spiritualità e la Corte del Lavoro delle arti e i mestieri.

Il nuovo ospedale. Localizzato nella stessa area dell’ospedale Grifoni ovvero sulla via di accesso alla cittadina laziale e che era stato reso inagibile dal sisma e poi demolito nel marzo del 2017. Il nuovo ospedale sarà una struttura all’avanguardia sotto diversi punti di vista: dall’ utilizzo di energia rinnovabile, della riduzione degli sprechi energetici e anche per gli elevati standard di qualità seguiti delle condizioni termo-igrometriche. Avrà, inoltre, 40 posti letto, anziché i 20 della precedente struttura e si avvarrà dell’utilizzo della telemedicina.

L’istituto alberghiero. Dopo il fallimento dell’impresa che avrebbe dovuto portare a compimento l’opera, la costruzione ripartirà in questi giorni. «Sarà il più bello d’Italia» assicura il commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini. In particolare, il finanziamento dell’opera è il frutto della generosità di una catena di ristoranti del Giappone la Saizeriya Co, che organizzò una maratona culinaria avente per protagonista il famoso piatto de “L’Amatriciana” .

Ricostruzione privata. Infine, per quanto riguarda la ricostruzione privata sono stati riconsegnati circa 300 condomini in 2 anni. Ed è promessa delle istituzioni che la cittadina torni con le sue stesse strade ad angolo retto e con degli edifici rimodellati, sì, ma con le stesse cubature.

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