Alla Camera fiducia sul Decreto del fare

Con 427 sì e 167 no alla Camera è passata la fiducia al Decreto del fare del governo Letta. Adesso il provvedimento ritorna, in seconda lettura, al Senato, dove il Movimento 5 Stelle ha presentato oltre 200 ordini del giorno
Approvazione decreto del Fare alla Camera

Come nasce il Decreto. Il provvedimento accoglie le raccomandazioni rivolte all’Italia dalla Commissione europea il 29 maggio 2013 nel quadro della procedura di coordinamento delle riforme economiche per la competitività. Erano 900 le proposte di emendamento avanzate alla Camera al testo presentato dal governo, che, per le scadenze incombenti, ha posto la questione di fiducia.

Cosa prevede il Decreto. La riforma contiene una serie di misure per il rilancio dell’economia del nostro paese. Riguarda, soprattutto, interventi per lo sviluppo, il sostegno alle imprese, le infrastrutture, l’energia, il potenziamento dell’azienda digitale, l’Università e la ricerca, il miglioramento dell’efficienza del sistema giudiziario civile.

Per lo sviluppo, sono previste alcune norme tese a favorire il partenariato pubblico-privato nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, e specifiche misure che affrontano il tema del ritardo nell’utilizzo dei fondi strutturali europei, prevedendo la facoltà dello Stato o della Regione di intervenire in via sostitutiva ove accertino ritardi ingiustificati nell’adozione di atti di competenza degli enti territoriali.

Per il sostegno alle imprese, il decreto incentiva gli investimenti per incrementare la competitività del tessuto produttivo, ampliando le possibilità di accesso al credito per le piccole e medie imprese, mediante una parziale riforma delle regole di accesso al Fondo di garanzia, e assicurando una provvista alle banche per la concessione di finanziamenti alle imprese che intendono effettuare investimenti per rinnovare i propri macchinari e i propri impianti ad uso produttivo.

Per le infrastrutture, viene assicurata la copertura per la continuità di cantieri in corso espressamente elencati, la disciplina degli incentivi fiscali per la realizzazione di nuove opere infrastrutturali, la tassazione agevolata dei cosidetti project bond.

Per l’energia, il decreto prevede misure orientate alla liberalizzazione del settore del gas, con l’obiettivo di tutelare ed incrementare la concorrenza e interventi nel settore elettrico modificando le modalità di determinazione delle tariffe con una  riduzione di una componente della bolletta elettrica.

Per l’agenda digitale, viene previsto un potenziamento mediante misure che intervengono sui soggetti che operano in materia, la semplificazione di adempimenti per i gestori di postazioni di accesso ad internet e l’incentivazione dei cittadini all’utilizzo della posta elettronica certificata nei rapporti con le amministrazioni pubbliche.

In questo ambito un punto controverso riguarda il Wifi, che è stato liberalizzato (e quindi l’accesso a internet non richiede l’identificazione personale di chi lo usa), ma contemporaneamente sono stati ridotti i fondi per la banda larga (da 150 a 130 milioni).

Per l’Università e la ricerca, il decreto incrementa il Fondo per il finanziamento ordinario delle università, consentendo la facoltà di assunzioni negli atenei e negli enti di ricerca per l’anno 2014, e introduce una nuova tipologia di borsa di studio destinata agli studenti che, diplomatisi nell’a.s. 2012-2013 con un voto almeno pari a 95/100, si vogliano iscrivere nell’a.a. 2013-2014 ad una università italiana, statale o non statale, che abbia sede in una regione diversa da quella di residenza. 

Per il sistema giudiziario civile, viene introdotta la figura del giudice ausiliario per lo smaltimento dell’arretrato civile e la riduzione del contenzioso pendente dinanzi alle corti d’appello. Prevede altresì che laureati in giurisprudenza qualificati e selezionati svolgano un periodo di formazione di diciotto mesi presso uffici giudiziari, assistendo e coadiuvando i magistrati di tribunale e corte d’appello e i magistrati amministrativi.

L’iter approvativo. Il Decreto legislativo, dopo il voto di fiducia ottenuto alla Camera, passa in seconda lettura al Senato. Dovrà superare l’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle (oltre 200 gli ordini del giorno presentati), con la scadenza remota del termine ultimo del 20 agosto per la conversione in legge. Ma già dall’8 agosto è prevista la sospensione estiva dei lavori parlamentari.

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