Ali Sadpara, il figlio del K2

Ricordiamo la triste vicenda dell'alpinista d’alta quota pakistano, disperso sul K2 e poi dichiarato morto lo scorso febbraio

Muhammaed Alì è nato a Sadpara, remoto villaggio nel distretto di Skurdu, al confine con la Cina, regione del nord Gilgit-Baltisan (Pakistan) nel 1976, da qui il suo pseudonimo: Alì Sadpara. Sadpara è stato l’unico pakistano ad aver scalato 8 montagne più alte di 8mila m – 5 in Pakistan e 3 in Nepal.

Aggiungendo un altro fiore al suo occhiello, ha scalato, senza l’utilizzo dell’ossigeno, il Nanga Parbat (8126 m), conosciuto anche come la “montagna assassina”, situata nel Gilgit-Baltisan, nel 2016.

Insieme allo spagnolo Alex Tixon, ha tentato la scalata alla montagna più alta del mondo, l’Everest, nel gennaio 2019, ma ha dovuto desistere a causa delle cattive condizioni meteo. Sadpara aveva pianificato di scalare i rimanenti 6 8mila per aggiungersi all’elite di alipinisti che hanno scalato tutti i 14 8mila.

Pakistan, una terra di incredibile bellezza, di insfruttato turismo e talento.

Precedentemente conosciuto come Area del Nord, prima parte del Pakistan, lo Stato di Jammu e Kashmir, situato alla confluenza delle montagne più alte del mondo – Karakorum, Himalaya, Hindukush e Pamir –, sta assistendo a un ritorno di cervelli, visto che le persone ritornano a investire in questa regione.

Il Pakistan ospita 6 montagne che superano gli 8mila m di altitudine, incluso il K2. Ciononostante, gli alpinisti locali sono sempre stati costretti a lavorare come meri facchini per portare i carichi degli alpinisti stranieri, a causa di limiti economici e della mancanza di allenamento.

Sadpara ha iniziato la sua carriera nei primi anni ’90 appunto come facchino di mezza montagna, arrivando a portare i carichi solo fino al campo base.

Nel 2005, è poi diventato sherpa di alta montagna e questo gli ha permesso di arrivare all’ultimo campo, quello collocato ad altezza massima. Dopo solo un anno, è entrato a far parte del team che ha scalato il Geeshabroom-2, la tredicesima montagna più alta del mondo (8035 m), collocata nel Gilgit-Baltisan.

Il suo sogno? Aprire una scuola di allenamento di inestimabili talenti e promuovere la montagna in Pakistan.

Il Karakorum pakistano è la casa di 8 montagne che superano i 7500 m e di 4 che superano gli 8mila m. Il K2 è il più alto con un’altitudine di 8611 m, e lo Spantik di 7027 m è uno dei più popolari, ma siamo ancora agli inizi dell’alpinismo come sport in Pakistan, per molti motivi, come la mancanza di supporto da parte del governo, la mancanza di scuole di alpinismo appropriate, ecc.

Come già detto, Alì Sadpara era uno sherpa. Durante i suoi viaggi iniziali, guadagnava tra i 12 e i 20 dollari al giono, più vitto, per portare valige di 30 kg, in media, in cima alle montagne, per gli alpinisti stranieri che venivano a scalare le nostre montagne. Ha imparato le loro abilità osservandoli nei loro allenamenti. Ha studiato come preparare i campi e le vie e l’utilizzo degli strumenti. Più tardi, Alì divenne esperto e veniva sempre scelto dagli alpinisti più esperti per fissare nuovi record. In un’intervista ha detto: «Senza accesso ad allenamenti mirati, ho perso 7-10 anni della mia carriera». Ecco perché, una volta che avesse scalato il K2 in inverno senza ossigeno, avrebe deciso di aprire una scuola per alpinisti. Non voleva che altre persone soffrissero come lui.

Il 60% della popolazione del Pakistan è sotto i 30 anni e il suo desiderio era dare la possibilità alla maggior parte dei giovani di praticare l’alpinismo. Voleva promuovere il turismo in Pakistan.

Sono sicuro che il suo sogno diventerà realtà e presto ci sarà una scuola di allenamento per alpinisti a suo nome e questo darà opportunità a tutti. Quanto è magnifico che alcune persone, meri mortali, scelgano di vivere la vita secondo i loro principi e decidano anche come vogliono morire. Alì Sadpara, il figlio del K2, sarà ricordato e rimarrà nei nostri cuori. Riposino in pace le anime dei suoi compagni di cordata John Snori e Juan Pablo.

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