Alchimia del rosso

i fiori del lago

A Roma, al Vittoriano, l’artista agrigentino Vincenzo Sciamè espone una quarantina di olii realizzati negli ultimi vent’anni. Siciliano doc, il pittore esalta della sua terra la solarità esplosiva che la contraddistingue e la identifica con il colore rosso. Difficile liberarsi dalla suggestione di questa tinta calda, infuocata che domina tutti i soggetti, siano fiori carnosi presso un lago blu, fiori di palma accanto ad un uscio di legno, un pianoforte vicino all’acqua; o la serie dei Giardini dell’amore. In quest’ultimi,Sciamè racconta notti e giorni di incantamenti di amore, dove gli uomini e le donne sono ritratti quasi consumati, compressi da una luminosità che ne distrugge le forme. L’amore diventa follia, contemplazione, sangue addirittura, come evoca la tela n.3 di questa serie piena di energia, senza dolore.

 

Per Scimè la vita è infatti abbandono alle forme più solari, mai puramente istintive, sempre protetta da un velo di riservatezza, perché i fiori o i corpi o gli oggetti sembrano arsi da un sole cocente che ne distrugge la consistenza plastica, ma ne salva la vita che palpita. L’arte di questo siciliano è in definitiva un atto d’amore alla mediterraneità più calda, intesa come luce abbagliante ogni cosa, piena di ottimismo e di gioia.

 

Alchimia del rosso. Fino all’8/1. Catalogo Edilazio.

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