Al via Bologna Città dei 30 Km orari

Questo il nome del progetto, in partenza il 1 luglio, che porterà il capoluogo dell'Emilia Romagna ad essere la prima area metropolitana italiana ad introdurre il limite di 30 km orari in zona urbana. Previsto un periodo di sei mesi di transizione
Velocità 30km/orari
(Foto: Pexels)

La cosa era stata anticipata diversi mesi fa, e ormai ci siamo: dal 1 luglio inizierà infatti il percorso a fasi che porterà Bologna a diventare, entro fine anno, la prima grande città italiana ad avere il limite di velocità a 30 km orari in zona urbana, con l’eccezione di alcune grandi arterie che rimarranno a 50 km/h (circa il 10 per cento del centro cittadino, e il 30 per cento se si considera l’intera città). Alcune strade, in realtà, già prevedono questo limite: il 1 luglio è la data in cui inizia appunto l’estensione di questa zona, con tanto di sostituzione della segnaletica orizzontale e verticale. Partirà anche una campagna di comunicazione volta ad informare i cittadini su quali zone saranno coinvolte e da quando. Proprio perché inizialmente non sarà facile districarsi tra vie a 30 e vie a 50 km/h, l’amministrazione comunale ha assicurato che in questa fase transitoria non verranno comminate sanzioni a chi non rispetterà il nuovo limite. Contestualmente verranno creati anche percorsi pedonali in funzione delle scuole, così che i ragazzi possano raggiungere in sicurezza i propri luoghi di studio.

Il sindaco Matteo Lepore, nella conferenza stampa di presentazione del progetto di transizione, ha affermato che «Bologna diventa la prima grande città italiana a diventare a dimensione 30 all’ora, per rendere più belle e vivibili le piazze e le strade. L’obiettivo è morti zero: anche in questi giorni abbiamo visto episodi molto tragici che si devono evitare, noi con la città 30 raccontiamo un’altra idea di città. Rallentare le auto significa poter dare più spazio alle persone e restituire tempo alle loro vite. Andando più piano, andremo più veloce tutti quanti, arriveremo a destinazione, ci saranno più aree scolastiche pedonali, più attraversamenti sicuri, pedibus e aree verdi. È un investimento di 24 milioni di euro che mettiamo per rendere più sicure le strade».

Secondo lo studio di impatto realizzato dal Comune, con Bologna Città 30 l’insieme di tutti i benefici (meno incidenti, morti e feriti, minore congestione, più spostamenti a piedi e in bici) vale il doppio dei costi legati alle perdite di tempo e alla sostituzione della segnaletica. Se si guarda ai vantaggi evidenziati dalle città europee che già hanno applicato questo limite di velocità (come Bruxelles, Valencia, Oslo, Grenoble ed Helsinki), a quelli già citati si aggiungono la riduzione delle emissioni di smog e gas climalteranti, la maggior regolarità del traffico (grazie a una velocità più costante al posto delle continue accelerazioni e fermate, tanto dannose per l’ambiente e la sicurezza quanto inutili ad arrivare prima), la riduzione dell’inquinamento acustico, una maggiore e migliore frequentazione degli spazi pubblici da parte di tutti e in particolare di bambini, anziani e persone con disabilità, favorendo la coesione sociale e il commercio di vicinato nei quartieri.

Il Comune di Bologna ha anche lanciato un sito, www.bolognacitta30.it, con tutte le informazioni del caso e anche un questionario per raccogliere opinioni ed esigenze dei cittadini.

Va detto, a onor del vero, che non tutte le esperienze di città a limite 30 km/h si sono risolte positivamente: in alcuni casi infatti le emissioni climalteranti sono in realtà aumentate, a causa del traffico lento e congestionato. Difficile però dire fino a che punto questo fosse dovuto al limite di velocità più basso, e fino a che punto ad un utilizzo eccessivo dell’auto da parte dei singoli cittadini nelle città in questione: la vera chiave, dunque, rimane il fatto che il limite a 30 km/h sia parte di un “pacchetto” volto a favorire l’uso di bicicletta e mezzi pubblici e gli spostamenti a piedi.

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