Adolescenza allungata

«Si sente parlare sempre più frequentemente di adolescenza "allungata" o anche di una nuova età intermedia come "adulto emergente". Queste osservazioni colgono un "segno dei tempi" o sono l’imporsi di qualche vecchio-nuovo modello ideologico? Quali possono essere gli elementi più importanti che contraddistinguono chiaramente l'età adulta da quella giovanile?». Stefano D.

Da anni si studia e si parla di tale fenomeno, tipico di quest’epoca in cui sono molto posticipati l’accesso al mondo del lavoro e il fare scelte definitive. Le diverse classificazioni non riescono a darci una foto completa della variegata realtà, e l’argomento richiederebbe quindi un lungo discorso.

 

Passo perciò subito alla tua domanda finale su cosa contraddistingue l’età giovanile da quella adulta. Se dovessi riassumerlo in una parola direi: un amore vero che sa prendersi cura degli altri. L’amore, infatti, pur essendo in un certo senso il Dna del nostro essere persone, ed avendolo quindi in noi fin dalla nascita, riesce ad esprimersi sempre più pienamente con la maturità. Piano piano impariamo ad aprirci, a relazionarci, ad amare, prendendo coscienza che non siamo il centro del mondo.

 

L’amore adulto è quello che mette l’altro prima di sé, che vuole il bene dell’altro e per questo se ne prende cura. È l’amore di padre e madre che, dopo aver imparato a prendersi cura l’uno dell’altro, generano una nuova vita e se ne prendono cura; l’amore di chi si dona a Dio e si mette a servizio di chi ne ha bisogno.

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