Addio Giorgio Faletti

Scompare un artista vero, un talento incontenibilmente creativo e poliedrico, un grande scrittore di thriller
Faletti

Giorgio Faletti è morto a Torino, all’Ospedale delle Molinette, stroncato da un male incurabile che gli era stato diagnosticato pochi mesi fa. Aveva 63 anni.

Piemontese di Asti, di famiglia piccolo borghese, laureato in giurisprudenza, aveva scelto negli anni ’70 la strada del cabaret, come Teo Teocoli, Paolo Rossi e altri giovani della sua generazione, specialmente nel “profondo nord”.

Dopo l’esordio e il successo televisivo in Drive in, negli anni ’80, come attore comico e brillante intrattenitore, il pubblico aveva sempre più apprezzato il suo talento incontenibilmente creativo e poliedrico. Faletti è stato tutto, paroliere e cantante, attore teatrale e cinematografico, musicista e personaggio televisivo, autore satirico e ospite carismatico di tanti talk show.

Certe sue creazioni e maschere sul piccolo schermo, come l’indimenticato Vito Catozzo, rimangono un punto fermo nella storia dello spettacolo comico, della satira e del teatro leggero italiano.

All’inizio degli anni 2000 era esploso, inaspettatamente, come scrittore di thriller, inanellando una lusinghiera serie di successi letterari e vendendo milioni di copie in tutto il mondo. Io uccido (2002), Niente di vero tranne gli occhi (2004), Fuori da un evidente destino (2006), Io sono Dio (2009) e il più recente Tre atti e due tempi (2011) sono alcuni dei suoi libri più famosi, tutti tradotti all’estero.

Giorgio Faletti era una persona decisamente simpatica, un artista vero e misurato e un autore di sicuro talento. Il pubblico e gli ammiratori lo rimpiangeranno a lungo.  

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