Addio al “Picasso dell’India”

È morto a Londra M. F. Hussain, il pittore indiano più famoso dello scorso secolo. Un personaggio controverso e un talento naturale
maqbool fida hussain

M.F. Hussain, forma abbreviata per Maqbool Fida Husain, il pittore indiano più famoso dello scorso secolo, è morto a Londra nei giorni scorsi. Secondo il suo desiderio è stato sepolto dove è morto, accompagnato dal rito della sua religione di appartenenza, l’Islam.

 

Hussain aveva 97 anni. Molti lo chiamavano "il Picasso dell’India". Indubbiamente era un talento naturale, emerso al termine di alcuni anni di impiego nell’industria cinematografica di Bollywood.

 

Lo stile di Hussain era inconfondibile e resta legato ad alcuni momenti fondamentali della storia dell’India degli ultimi sessant’anni. Hussain, infatti, faceva parte della nuova avant-guarde di artisti dell’India indipendente e si guadagnò presto un certa fama internazionale che prese a crescere negli anni cinquanta e sessanta.

 

Negli anni novanta aveva, fra l’altro, raffigurato alcune delle pellicole più famose di un altro grande dell’arte indiana, il regista bengalese Satyajit Ray. Più tardi avevano fatto il giro del mondo le sue tele su Madre Teresa di Calcutta. Spesso rappresentava anche pellicole o interpretazioni di attrici di grido, come Madhuri Dixit, una delle star degli schermi di Bolliwood negli anni ottanta e novanta, che Hussain prese come modello di molti dipinti.

 

Nella vita privata e pubblica era, quasi naturalmente, un personaggio controverso. Vent’anni fa aveva creato una grande polemica entrando a piedi nudi al Willingdon Club di Mumbai, simbolo dell’India coloniale dove un tempo si era ammessi solo se in giacca e cravatta. In quell’occasione aveva preferito uscire piuttosto che mettersi un paio di scarpe.

 

L’ultimo grande attrito avuto con il suo Paese ebbe luogo qualche anno fa quando lasciò il suo Paese e nel 2010 rinunciò al passaporto indiano per quello del Qatar. Il problema era legato ad alcuni suoi quadri dipinti anni addietro che raffiguravano nudi di divinità indù. I fondamentalisti di quella religione giurarono che gliela avrebbero fata pagare. Arrivarono anche minacce di morte.

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