Acque depurate in agricoltura contro la siccità

Il progetto Menawara ha coinvolto 5 Paesi del Mediterraneo per il riuso di acque reflue depurate. L’Italia, capofila, ha partecipato grazie ai ricercatori dell’università di Sassari.

I ricercatori di cinque Paesi del Mediterraneo – Italia, Spagna, Palestina, Giordania e Tunisia – grazie ad un finanziamento dell’Unione Europea, dal 2019 si sono uniti nel progetto Menawara Non-conventional water re-use in agriculture in Mediterranean countries, ovvero “Riutilizzo di acque non convenzionali in agricoltura nei Paesi mediterranei”.

Sotto il coordinamento del nucleo Ricerca sulla desertificazione dell’Università di Sassari hanno sperimentato soluzioni contro la siccità partendo dal riuso di acque reflue depurate. Il progetto infatti mira a realizzare soluzioni innovative e tecnologiche per migliorare l’efficienza d’uso dell’acqua ed incoraggiare l’utilizzo di acque non convenzionali a fini agricoli.

In questi contesti aridi o semiaridi, la pressione sulle fresh water (acque superficiali e sotterranee) è molto alta, in particolare più del 70% della domanda è attualmente destinato all’irrigazione. Il contributo delle acque sotterranee all’approvvigionamento idrico è stimato in più del 50% e il loro prelievo arriva a superare anche di due volte il tasso della loro ricarica naturale.

L’obiettivo del progetto è stato quello di migliorare sia l’accesso delle aziende agricole a risorse idriche alternative in territori in cui la scarsità di acqua rappresenta una sfida comune, sia la qualità dei reflui trattati dagli impianti di depurazione. Durante la realizzazione degli impianti è stato importante coinvolgere la popolazione residente in modo tale da condividere con le comunità locali i risultati.

I risultati del progetto sono stati presentati nella sede del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari.

In Sardegna, ad Arborea, è stato realizzato un innovativo impianto forestale di infiltrazione per contribuire a ridurre e mitigare l’inquinamento da nitrati con l’obiettivo di trovare una soluzione replicabile su vasta scala per risolvere il problema della diffusione di nitrati nella falda acquifera.

In un villaggio del nord della Palestina è stato riabilitato un impianto di depurazione di acque reflue, consentendo a una associazione di agricoltori di irrigare decine di ettari coltivati.

In Giordania, l’istituto nazionale di ricerca in agricoltura ha realizzato impianti di trattamento delle acque reflue per irrigare colture foraggere.

In Tunisia è stata finanziata la realizzazione di impianti di trattamento terziario dell’acqua in alcuni depuratori con l’obiettivo di sperimentare l’irrigazione di colture molto diffuse, tra cui l’ulivo.

In Andalusia (Spagna) l’utilizzo di acque reflue trattate per l’irrigazione degli uliveti ha consentito produzioni eccezionali in una delle regioni più siccitose del Mediterraneo.

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