Acqua potabile patrimonio di tutti

Cinquemila spettacoli, duemila esperti e 140 padiglioni. Così si presenta l’Expo di Saragozza, in Spagna, dedicata al tema Acqua e sviluppo sostenibile. Passeggiando all’interno dell’enorme area allestita per l’esposizione, restiamo abbagliati dalla luccicante scenografia e attirati dall’offerta dei divertimenti che fanno da cornice a questa mostra internazionale. Sicuramente ci sono eventi per tutti i gusti offerti dal variegato programma: mostre, concerti, conferenze che riempiono l’agenda giornaliera consultabile anche sul sito www.expozaragoza2008.es. E ci siamo persino svagati perché c’è di tutto, di più. Tutto serve per raggiungere un fine molto alto: imparare a gestire bene le risorse idriche. Sì, perché l’acqua è una vera e propria emergenza planetaria. Gli organismi internazionali ci informano che c’è sempre meno acqua. Poco più di un miliardo di persone dispone oggi di neanche 50 litri di acqua potabile al giorno. Crescono i consumi di acqua nel mondo così come la quantità di quella inquinata, mentre aumenta la superficie agricola da irrigare. Inoltre, il cambiamento climatico in atto sta provocando una irregolarità nelle precipitazioni, generando nuovi periodi di siccità alternati a periodi di alluvioni improvvise. Nel Terzo mondo, quattro casi su cinque di malattia sono dovuti all’inquinamento delle risorse idriche e, solo in Africa, la capacità economica del continente potrebbe crescere del 5 per cento se migliorasse la qualità dell’acqua. C’è, inoltre, una relazione diretta tra risorse idriche e sviluppo sostenibile. Ogni euro investito nel migliorare l’accesso all’acqua frutta dai 3 ai 34 euro, dipende dalla tecnologia usata. Non è quindi meramente una questione umanitaria, ma una questione economica. Uno degli aspetti più interessanti dell’Expo di Saragozza è nella raccolta delle conoscenze finora acquisite dai maggiori esperti mondiali del settore per arrivare a conclusioni utili e operative. L’obiettivo è di ridurre della metà il numero delle persone che non hanno accesso all’acqua potabile. L’eredità dell’Expo si chiama La carta di Saragozza che presenta un quadro di soluzioni ai problemi più impellenti relativi all’acqua. È la sintesi dei contributi di duemila esperti specializzati in tutte le aree del sapere. Vuole essere una bussola che ci orienti verso il futuro. Intanto che aspettiamo che sia pronta, speriamo, girovagando per l’Expo, di aver imparato a sprecare meno acqua.

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