Sulle facce del “dado della pace” non ci sono numeri, ma suggerimenti. Uno di questi recita: amare tutti. Sembra quasi una prova di coraggio, perché bisogna inserire in quel “tutti” anche chi ci sta antipatico, chi sparla di noi, i tifosi delle squadre opposte alla nostra, chi ci ha fatto un dispetto o una scortesia, chi è scorbutico, chi ci ignora…
Andiamo veramente controcorrente se decidiamo di diffondere gentilezza con le nostre parole e con i nostri gesti, invece di rispondere per le rime a chi ci offende o ci tratta male. In fondo, basta allenarsi e, se si comincia da piccoli, può diventare, col tempo, ancora più facile. Provare ad essere gentili e accoglienti con tutti è il tema del numero di gennaio del giornalino Big Bambini in gamba di Città Nuova.

Inserto Educatori del giornalino Big Bambini in gamba di gennaio 2026, contributo di Mariano Iavarone
Continuando il percorso delle life skills, in questo numero approfondiamo l’importanza di non escludere nessuno, di essere pronti all’incontro con gli altri, senza pregiudizi, stereotipi e senza paure. All’interno del giornalino, come sempre, c’è l’Inserto educatori, realizzato grazie al contributo della Fondazione Vincenzo Casillo, in cui lo stesso tema proposto ai bambini viene approfondito da esperti dell’educazione: Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva, Patrizia Bertoncello, insegnante e formatrice, Marina Zornada, dell’Associazione Famiglie Nuove del Friuli Venezia Giulia. Da gennaio, nell’Inserto ci sarà anche il contributo di Mariano Iavarone, sociologo, psicologo e mediatore familiare.
«Qualche anno fa ho conosciuto una famiglia davvero particolare. Mamma e papà, da molto tempo impegnati nel mondo del volontariato, e i loro quattro figli. Come tanti altri si andava al lavoro e a scuola, si frequentavano amici, si usciva insieme, si litigava. Ma c’era una cosa che distingueva questa famiglia da altre – scrive nel suo approfondimento Iavarone – e non erano gli abiti firmati né le macchine potenti e nemmeno il conto in banca. Mamma e papà avevano deciso fin da quando erano giovani che la loro casa sarebbe stata aperta ad accogliere persone in difficoltà, in particolare bambini e ragazzi che avrebbero avuto bisogno del loro appoggio poiché i propri genitori non ce la facevano. Una famiglia “affidataria”, come si dice in gergo tecnico, una scelta particolare di volontariato che prevede che per qualche mese o anni un bambino stia in un’altra casa nel mentre i suoi genitori si rimettono in sesto avendo difficoltà di natura sociale o psicologica o abitativa. Ho avuto la fortuna di accompagnare questa famiglia come consulente per alcuni anni e di conoscere bene sia Davide, il papà, che Agnese, la mamma, e la loro bella squadra. La motivazione per cui Davide e Agnese avevano scelto di essere affidatari era semplice: noi siamo più fortunati, mi dicevano, altre famiglie hanno avuto meno possibilità di noi, quindi semplicemente condividiamo qualcosa di noi con chi non ce l’ha; non siamo ricchi ma possiamo condividere il nostro tempo e la nostra casa, e il nostro desiderio di essere genitori anche per chi non è nato da noi».

Copertina del giornalino Big Bambini in gamba di gennaio 2026 sull’amare tutti
La loro scelta e il loro esempio era stato assimilato dai figli, per i quali era normale essere pronti ad accogliere quanti incontravano e, se necessario, ad aiutarli. «Ringrazio ancora oggi Davide e Agnese – conclude Mariano nel suo articolo – poiché mi hanno aiutato a capire che l’esempio è lo strumento più importante nell’educazione dei figli e che il permesso di esplorare il mondo e di accogliere le diversità comincia in casa».
Nel numero di gennaio del giornalino Big Bambini in gamba, la Big band conosce due nuovi amici: un’occasione per fare nuove scoperte e vivere curiose avventure. Nel racconto conosciamo la scimmia nasica Neto, che veniva isolata per il suo grande naso, fino a quando… non viene accolta dai compagni di classe.
Per il 21 gennaio, giornata mondiale degli abbracci, nelle pagine della curiosità scopriamo quali sono gli animali che si abbracciano e perché lo fanno. Non mancano tanti giochi, modi di dire e storie vere anche di altri Paesi, tutto nel segno dell’amicizia, perché, come recita il proverbio, chi trova un amico trova un tesoro: sai cosa significa? A pag 17 ce lo spiega la nostra amica Fiamma. E ancora, c’è la storia degli Hibakusha. Li conosci? Sono le persone che in Giappone sopravvissero alla bomba atomica. Da allora, si impegnano affinché nel mondo non si facciano guerre. E ancora troviamo gli amici nell’arte e scopriamo come si divertono, a gennaio, i bambini del Kirghizistan… Infine per cercare di accogliere proprio tutti, i gattini della famiglia Amici, giocano con i loro nuovi vicini: due cagnolini…
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