A Siena, la grande musica

Brahms, Ein Deutsches Requiem. Händel, Concerti per organo e orchestra. 68ª Settimana musicale senese.
Musica classica

Brahms, Ein Deutsches Requiem. Händel, Concerti per organo e orchestra. 68ª Settimana musicale senese.

 

Ogni anno Aldo Bennici, direttore artistico inesauribile, inventa una settimana di alto livello. Si è aperta con il monumentale Requiem tedesco di Brahms. Fa pensare come negli anni settanta dell’Ottocento creatori come Verdi e Brahms sentano la necessità di parlare della morte e del “dopo”, in contemporanea. Entrambi oscillanti in fatto di fede, musicano testi biblici sul tema del “passaggio”, sospesi tra preghiera, timore e dubbio. Moderni, attuali. Entrambi finiscono con un immenso anelito alla pace.

 

L’orchestra brahmsiana ha uno spessore profondo tanto quanto i testi dai salmi e dal Vangelo: la tradizione “luterana” dei corali di Bach e Händel è rivisitata con un accento di forte virilità. Un coro grandioso e due solisti (il soprano Ilse Eerens e il baritono Andrew Foster Williams) danno voce a una solennità pregnante: è l’umanità di sempre a parlare. Philippe Herreweghe, a capo dell’Orchestre des Champs-Elysées e del Coro Collegium Vocale Gent, entusiasma per la nitidezza del suono, la precisione in un’opera grandiosa e difficile.

Altro mondo quello di Händel e dei suoi concerti: fantasia, luce, estro. L’organo è una foresta di suoni. Ottavio Dantone, direttore e organista, e l’Accademia bizantina hanno suonato tutta la gioia del barocco.

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