A casa di Bach

Fantasie e Mottetti. Lipsia, Thomaskirche.
Johann Sebastian Bach

Ascoltare Bach nella chiesa luterana di San Tommaso a Lipsia, dove è stato Kantor per anni e dove, sotto una semplice lastra di pietra è sepolto, è una emozione indimenticabile. Come resta presente al ricordo la visita alla sua casa, nei pressi della chiesa per cui sfornava corali, pezzi per organo o strumenti con la sicurezza di un artigiano di genio e di una fede certa.

Tuttora, settimanalmente, i giovani coristi insieme al complesso strumentale eseguono musiche sue o di nostri contemporanei che lo reinterpretano. Dopo i mottetti e alcun corali di Johann Sebastian – accompagnati dall’organo che ha il suono stesso del suo tempo (altra emozione, perché non è metallico come lo si sente oggi) –, ascoltiamo di Heinz Werner Zimmermann, anch’egli Kantor della chiesa, presente al concerto, una cantata sull’inno alla Pentecoste. Ricca di echi bachiani ma contemporanea nel tratteggiare a Dio domande angosciose sulla vita e sulla morte. L’orchestra del celebre teatro Gewendhaus e due ottimi solisti insieme al coro fanno palpitare le invocazioni trepidanti del nostro tempo. Manca, certo, la serenità di un Bach. Chissà, oggi, cosa ne penserebbe.

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