A caccia di nuovi utenti

«Ho sentito parlare dei cosiddetti “contratti non richiesti”. Cosa sono veramente?». S.M. - Macerata
Una donna firma un contratto

Di questi tempi di bolletta energetica si può soccombere. Infatti tutti i maggiori operatori di gas ed energia elettrica, servizi ormai liberalizzati, cioè in libero mercato, sono impegnati tra loro in una guerra senza quartiere, nel senso vero e proprio del termine, visto che battono porta dopo porta, per accaparrarsi il cosiddetto “contratto non richiesto”. Cosa vuol dire? Tali gestori, attraverso piccole società esterne, vanno a caccia del cittadino per il servizio di vendita di nuovi contratti, appunto non esplicitamente richiesti dall’utente. Certo, questi giovani, spesso disperatamente alla ricerca di lavoro, accettano questa operazione non limpidissima, avendo poi contratti capestro, consumando scarpe o benzina per dieci-dodici ore di lavoro al giorno. Morale della favola: molti cittadini si ritrovano tra le mani contratti non richiesti, in modo spesso ignaro e inconsapevole, con promesse di tariffe da mille e una notte.

Molte associazioni di consumatori, pressate da migliaia di cittadini turlupinati, hanno adottato misure come l’obbligo da parte del venditore di verificare l’effettiva volontà di adesione all’offerta da parte del consumatore mediante l’invio di una lettera o esperendo ogni tentativo con almeno cinque telefonate che devono essere opportunamente registrate. Vi è la possibilità, per il cittadino che si è visto attivare un contratto non richiesto, di inviare reclamo al venditore entro trenta giorni solari dalla data in cui ne è venuto a conoscenza. È da tempo che si marcia in questa direzione se è vero che l'Antitrust, dal 2008 ad oggi ha erogato 2,6 milioni di euro di multe ai gestori di energia proprio per questo tipo di pratica commerciale scorretta. Comunque il consiglio è sempre quello dei sette nani a Biancaneve: non aprire neppure alla brava vecchina che offre una mela. Tutti sappiamo come va a finire.

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