Tra il fragore delle guerre la fraternità e la pace non tacciono

Nel cambiamento d’epoca si riflette e si premiano le buone pratiche delle città fondate sulla fraternità. Articolo tratto dal sito dell'Associazione Città per la fraternità
Il Sindaco di Vedano Olona, Cristiano Citterio ritira il Premio Chiara Lubich per la Fraternità. La comunità cittadina gli fa da corona.

I tre momenti dell’Associazione Città per la fraternità, svoltisi nel secondo sabato di aprile a Bra, sono stati accompagnati da una calda aria di primavera inoltrata nella bella cittadina cuneese. Ad accogliere gli ospiti palazzo Mathis, di origine medievale, ristrutturato nel Settecento di cui conserva lo stile barocco.

L’Assemblea ha visto per il rinnovo delle cariche con la conferma a presidente di Stefano Cardinale; vicepresidenti, invece, Stefania Proietti, sindaca di Assisi, e Gianni Fogliato, sindaco di Bra.

Gianni Fogliato, sindaco di Bra, e Stefano Cardinali, presidente Associazione Città per la fraternità.

Il pomeriggio, aperto dal saluto di Stefano Cardinali e del sindaco Fogliato, ha messo in rilievo i contenuti: le città sono laboratori dove esercitarsi alla fraternità, alla pace per diffonderle dal luogo dove si vive al mondo. Il messaggio di Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, letto in quel frangente, ne dava rilievo: «In questo tempo segnato da conflitti e tragiche contrapposizioni, ritengo quanto mai urgente dar rilievo al principio della fraternità e alle buone pratiche di cui è portatrice, sia a livello locale che globale. È dai piccoli gesti quotidiani che si costruisce la pace, il dialogo, la riconciliazione!».

Valentina Gaudiano, Michele Zanzucchi, Andrea Ferrari, Renato Bonomo.

Il Convegno: Fraternità e pace al tempo dell’intelligenza artificiale. Riflessi locali e globali, promosso dall’Associazione Città per la fraternità e patrocinato dalla città di Bra, dalla Scuola per la Pace Toni Lucci e dal MPPU (Movimento politico per l’unità), è stato moderato da Michele Zanzucchi, docente presso l’Università Sophia di Loppiano. Introducendo i lavori, ha ricordato lo scenario mondiale che vede in corso guerre a diverse latitudini, tra cui spiccano quelle Russo-Ucraina e Israelo-Palestinese i cui contraccolpi si fanno sentire, eppure un certo numero di città si sono ritrovate per parlare di pace. La guerra oggi assume diverse fisionomie: commerciale; economica; digitale; dell’intelligence; militare con armi sofisticate e i luoghi di battaglia veri laboratori per la loro sperimentazione. Anche le migrazioni sono una guerra sottile, usate per fini politici, per accordi tra Paesi. Ci sono uomini e donne che hanno lasciato una scia importante per la pace e c’è chi tuttora è impegnato in questo, partendo proprio dalla città: Chiara Lubich; Giorgio La Pira; Ernesto Olivero. Si può riscontrare come l’apparente contrapposizione dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande, dall’uomo alla comunità, dalla città al mondo, ciò che si vive, in una piccola cerchia, si proietta con altrettanta intensità nell’immensità. L’intelligenza artificiale, poi, non è una sfida persa, un insieme di minacce, ma è una chance, è un modo per valorizzare l’intelligenza umana che non potrà mai essere insidiata.

È il concetto che si ripresenta con toni differenti nelle relazioni che si sono susseguite, iniziando da Valentina Gaudiano, antropologa, docente all’Istituto universitario Sophia. Il tema della fraternità richiama a una appartenenza sociale che supera quella del sangue di cui la comunicazione è fattore importante: il guardarsi cosciente, lo sfiorarsi reciprocamente in maniera consapevole genera la relazione; gli incontri generano comunità, dove ognuno è portatore di valori. La storia umana è attraversata da conflitti, l’alterità suscita timore che giunge all’affermazione del proprio diritto identitario per delimitare il terreno perdendo il senso della comunità, quel luogo che solo può assegnare a ognuno il suo posto unico nel mondo, sì da poter sperare nella pace nelle città e nel mondo. È la dimenticanza di sé che rende capaci di affrancarsi dalla paura e da progetti incompleti.

Per Andrea Ferrari, presidente delle Scuole Enti locali per la Pace, l’intelligenza artificiale va governata e accresciuta la conoscenza. Si nota un aumento dell’individualismo nelle richieste da parte dei cittadini, per La Pira la dimensione di casa è l’individuo, ma per la città sono le persone, e lui non mancava di incoraggiare a essere cittadini del mondo sempre più interconnessi. Come Enti locali per la pace, mirano a mettere insieme scuole e istituzione, la parola guida è “cura”, usata da papa Francesco. Gli attuali due grandi conflitti danno notorietà alle armi; la speranza è che ci possa anche essere una crescente consapevolezza dei loro danni. Rilevava, poi, quanto la pace a livello politico si vive male ed è considerata di secondo livello, per cui si investe poco per essa, eppure, la pace riguarda la prossimità. L’auspicio è destinare maggiori energie per formare alla pace. La pace riguarda tutti noi, essere in pace vuol dire lavorare bene.

Renato Bonomo, membro della fraternità del SERMIG, ha riportato l’esperienza della sua comunità che non vuole essere solo un discorso ecclesiale anche per la notevole incidenza nel tessuto sociale. La giovane coppia, Ernesto e Maria, aveva un orizzonte: sconfiggere la fame nel mondo. L’incontro con La Pira li fece concentrare sulla pace. L’Arsenale militare di Torino, di antica data e all’epoca abbandonato, rappresentò la svolta della loro esistenza. Grazie al supporto di tanti, il primo nucleo vi ha lavorato fino trasformarlo in una casa, dove è possibile ospitare circa 200 persone a notte. Trasformare i luoghi, trasforma i cuori. In questo caso cambiava il quartiere povero dove sorgeva l’Arsenale che, ospitando e sfamando, è divenuto un laboratorio di cittadinanza, grazie ai volontari, alle donazioni che consentono di dar vita a tutto ciò. Per disinnescare le bombe sociali è necessario il rapporto. L’esperienza di Torino si è moltiplicata nel mondo, così a Madaba in Giordania, a San Paolo in Brasile. Non si tratta solo di rispondere ai bisogni ma all’intera persona per dare segnali di speranza.

Subito dopo il convegno la cerimonia per il Premio Chiara Lubich per la Fraternità che visto la premiazione del Comune di Vedano Olona e altre 6 menzioni di cui una d’onore, al Comune di Venegono Superiore (VA);due speciali assegnate al Comune di Deruta (PG) e al Progetto Sentieri Frassati (Capofila la Comunità Montana Vallo di Diano – SA); le altre menzioni ai Comuni di Bra, Comune di Figline e Incisa Valdarno (Città Metropolitana di Firenze), Comune di San Severino Marche (MC). L’intento è valorizzare e divulgare le buone pratiche amministrative improntate sulla fraternità anche in sinergia con i cittadini, dando prova che la fraternità non è un mero e sentimento di bontà, ma valore un coraggioso valore politico capace di dare spessore alla politica, specie in questi momenti di repentini sfilacciamenti politici che mettono a repentaglio la governabilità a tutti i livelli.

Ha chiuso la serie di eventi della giornata nazionale a Bra, il musical Forza venite gente. Frate Francesco, della Compagnia Stelle del Borgo di Montecosaro (MC), tenutosi presso il Teatro Politeama.

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