Infine il profilo antropologico-relazionale, che vede il contributo di M. L. Paglione e B. Callebaut muoversi all’interno di quella prospettiva sociologica che ha elaborato il cosiddetto “paradigma del dono”: per il quale solo una “incondizionalità” dell’agire è in grado di creare legami propriamente sociali, consentendo il sussistere e lo svilupparsi di una società.
Segue la rubrica Laboratorio, nella quale trovano posto le ricerche di due già studenti dello IUS: T. Bertolasi mette a fuoco l’originalissima prospettiva di pensiero di G.M. Zanghì, non a torto chiamata in causa quale imprescindibile via d’accesso – da un punto di vista storico – e preziosa attestazione – da un punto di vista speculativo – del nascere e prendere corpo di una cultura dell’unità; mentre E. Pili, alludendo a dinamiche che animano fin nelle midolla lo spirito e il progetto didattico e di ricerca dello IUS, chiama pertinentemente in causa il valore e il significato della celeberrima Lettera VII di Platone, all’interno della quale la comunanza di vita e la ricerca di un reciproco consenso sono indicate quale luogo sorgivo della conoscenza della verità.
Infine, la rubrica Recensione. Nella quale trova spazio un confronto a più voci sull’ultima fatica editoriale di Piero Coda: il ponderoso e poderoso volume dal titolo Dalla Trinità. L’avvento di Dio tra storia e profezia, che va a costituire il primo saggio della collana “Per-corsi” promossa dallo IUS. Intorno ad esso, si interrogano un’urbanista (E. Granata), un teologo (R. Repole) e tre filosofi (M. Donà, A. Fabris e V. Vitiello): in certo modo ad attestare che il tema della Trinità, lungi dall’essere questione riservata alla speculazione dei teologi, chiama in causa tutto l’umano e ne esige una radicale rilettura.
Chiude il fascicolo l’Indice della Rivista per l’anno 2011.