Dei rari tesori buddisti, come non se ne vedevano da 70 anni, sono venuti alla luce nel deserto dei Gobi. I reperti – statue, opere d’arte e manoscritti appartenenti ad un dignitario buddista del diciannovesimo secolo – erano stati sepolti negli anni trenta durante le purghe comuniste in Mongolia, quando centinaia di monasteri vennero saccheggiati e distrutti. A seppellirli fu un monaco, Tudarev, per salvarli dalla furia delle armate sovietiche. Il capo della spedizione di ricerca, Michael Eisenriegler, l’ha descritta come “l’esperienza di una vita”. I reperti saranno esposti al museo Danzan Ravjaa a Sainshand, 400 km a sud della capitale Ulan Bator. Si stima che altre venti scatole di tesori siano ancora nascoste nel deserto, che si aggiungono alle sessantaquattro già rinvenute.
Neuwe Stad_Belgio_2009/08/24