L’inquinamento è la principale causa ambientale di molte malattie mentali e fisiche nonché di morte precoce tra i bambini, le persone affette da determinate patologie e gli anziani. È dimostrato che questo riguardi soprattutto coloro che vivono in prossimità di siti contaminati o in zone in cui il flusso di traffico è molto elevato. Inoltre, l’inquinamento è una delle principali cause della perdita di biodiversità e della riduzione della capacità degli ecosistemi di contribuire all’assorbimento del carbonio o alla decontaminazione dell’aria e dell’acqua.
In particolare, secondo una relazione dell’Agenzia Europea per l’Ambiente dell’Unione europea (Ue), nonostante i notevoli miglioramenti registrati negli ultimi decenni, l’inquinamento dell’aria causa ogni anno oltre 400 mila decessi prematuri, mentre 48 mila casi di cardiopatie ischemiche e 6,5 milioni di casi di disturbi cronici del sonno sono riconducibili al rumore, senza tenere conto di altre malattie attribuibili a entrambe le cause.
La Commissione europea ha quindi adottato il piano d’azione dell’Ue “Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo”, tra i principali obiettivi del Green Deal europeo. Il piano definisce una visione integrata per il 2050, verso un mondo in cui l’inquinamento è ridotto a livelli che non siano più dannosi per la salute umana e gli ecosistemi naturali. Il piano combina tutte le pertinenti politiche dell’Ue per contrastare e prevenire l’inquinamento, con particolare attenzione alle modalità offerte dalle soluzioni digitali per affrontare l’inquinamento.
Il piano d’azione dell’Ue Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo stabilisce degli obiettivi da attuare entro il 2030 per ridurre l’inquinamento a partire dalle sue origini, tra i quali: migliorare la qualità dell’aria in modo da ridurre del 55 % il numero di morti premature causate dall’inquinamento atmosferico; migliorare la qualità dell’acqua riducendo i rifiuti, i rifiuti di plastica in mare del 50% e le microplastiche rilasciate nell’ambiente del 30%; migliorare la qualità del suolo riducendo del 50% le perdite di nutrienti e l’uso di pesticidi chimici; ridurre del 25% gli ecosistemi dell’Ue in cui l’inquinamento atmosferico minaccia la biodiversità; ridurre del 30% la percentuale di persone che soffrono di disturbi cronici dovuti al rumore dei trasporti; ridurre in modo significativo la produzione di rifiuti e del 50% i rifiuti urbani residui.
Il piano d’azione dell’Ue Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo contempla una serie di iniziative e azioni come: allineare ulteriormente gli standard di qualità dell’aria alle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità; rivedere le norme relative alla qualità delle acque, anche nei fiumi e nei mari dell’Ue; ridurre l’inquinamento del suolo e migliorarne il risanamento; rivedere la maggior parte delle norme dell’Ue in materia di rifiuti per adeguarle ai principi dell’economia pulita e circolare; promuovere l’azzeramento dell’inquinamento causato dalla produzione e dal consumo; presentare un quadro di valutazione delle prestazioni ecologiche delle regioni dell’Ue per promuovere l’inquinamento zero in tutte le regioni; ridurre le disuguaglianze che incidono sulla salute causate dalla sproporzione degli impatti nocivi sulla salute a cui sono attualmente esposte le persone più vulnerabili; ridurre l’impronta dell’inquinamento esterno dell’Ue limitando le esportazioni di prodotti e rifiuti che hanno un impatto nocivo e tossico nei Paesi terzi; avviare Living Labs per soluzioni digitali verdi e inquinamento intelligente zero; consolidare i centri di conoscenza dell’Ue sull’inquinamento zero; rafforzare l’attuazione delle misure di azzeramento dell’inquinamento insieme alle autorità ambientali e di altri settori.
Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea responsabile per il Green Deal europeo, ricorda che «il Green Deal mira a costruire un pianeta sano per tutti. Per offrire ai cittadini e al pianeta un ambiente privo di sostanze tossiche, dobbiamo agire subito. Questo piano guiderà il nostro lavoro verso la realizzazione dell’obiettivo stabilito. Le nuove tecnologie verdi già esistenti possono contribuire a ridurre l’inquinamento e offrire nuove opportunità commerciali. Anche gli sforzi dell’Europa per ripristinare un’economia più pulita, più equa e più sostenibile devono contribuire al conseguimento dell’obiettivo di inquinamento zero».
Virginijus Sinkevičius, commissario responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, aggiunge che «l’inquinamento ambientale incide negativamente sulla nostra salute, in particolare sui gruppi più vulnerabili e socialmente svantaggiati, ed è anche uno dei principali fattori alla base della perdita di biodiversità. Le ragioni per cui l’Ue dovrebbe guidare la lotta globale contro l’inquinamento sono oggi più forti che mai. Con il piano d’azione sull’inquinamento zero creeremo un ambiente in cui i cittadini europei potranno vivere in modo sano, contribuiremo a una ripresa resiliente e promuoveremo la transizione verso un’economia pulita, circolare e climaticamente neutra».
L’Ue ha stabilito vari obiettivi in materia di inquinamento, mentre la normativa in materia di aria, acqua, ambiente marino e rumore prevede disposizioni per la qualità ambientale e molti atti legislativi mirano a contrastare le fonti di inquinamento, come delineato nella strategia “Dal produttore al consumatore” e nella strategia per la “Biodiversità”.
Resta però fondamentale il coinvolgimento di tutte le parti interessate, di coloro che inquinano e di coloro che contrastano l’inquinamento. Infatti, la Commissione europea e il Comitato europeo delle Regioni hanno lanciato una Piattaforma dei portatori d’interesse per aiutare ad attuare il piano d’azione dell’Ue Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo. Del resto, le città e le regioni hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel mettere in campo azioni concrete e coinvolgere i cittadini. La riduzione dell’inquinamento richiede scelte politiche per la mobilità pulita e l’energia rinnovabile, investimenti in edifici e infrastrutture, nonché una pianificazione territoriale complessiva.
Apostolos Tzitzikostas, presidente del Comitato europeo delle regioni e governatore della regione della Macedonia Centrale, in Grecia, sostiene che «abbiamo tutti la responsabilità di agire per proteggere il nostro ambiente, lasciando il futuro sano e sicuro che i nostri figli e il nostro pianeta meritano. I governi, le imprese e le parti interessate devono unirsi per fermare l’inquinamento delle nostre acque, aria e terra».