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Italia > Noi due

Fame di cibo o fame d’amore?

di Donatella Ionata

- Fonte: Città Nuova

Il cambiamento fisico nel periodo adolescenziale innesca una serie di meccanismi psichici che vanno incanalati nel binario giusto, altrimenti si rischia di andare incontro a una crisi esistenziale.

Questa trasformazione del corpo adolescente mette in risalto prepotentemente la differenza dei sessi, la quale dovrebbe andare di pari passo con lo sviluppo di una nuova immagine di sé, che implica l’accettazione profonda della propria identità.

Tuttavia, a quest’età l’armonia tra l’immagine interna e quella esteriore è difficile da realizzare; ed è per questo che può capitare di guardarsi allo specchio senza piacersi, senza trovare sé stessi. Il problema è comune in entrambe i sessi, ma è prevalente nelle ragazze che spesso percepiscono il proprio corpo negativamente, come fonte di imbarazzo, disagio e insoddisfazione.

Questa costante preoccupazione della propria immagine esteriore e la ricerca ansiosa di corrispondere ai canoni estetici imperanti nella società consumista possono creare forte insicurezza e diventare un’ossessione, che condiziona la vita e blocca la spontaneità e l’autenticità nei rapporti tra coetanei in età adolescenziale.

Questo scollamento tra il percepito esteriore e quello interiore della propria identità può portare ad una serie di disfunzioni che provengono, spesso e volentieri, da vissuti infantili come i disturbi alimentari. Tutti abbiamo sentito parlare, per vie dirette o indirette, almeno una volta di anoressia o bulimia.

L’anoressia, detta anche anoressia mentale o nervosa, è un tipico disturbo dell’alimentazione in cui il cibo viene rifiutato sotto tutti gli aspetti. I perché sono molteplici: prima di tutto perché, secondo questi pazienti, ingrassare non è una bella cosa, e la magrezza è sentita come qualcosa di puro, di etereo, di celestiale. Il non mangiare diventa il simbolo del rifiuto di tutte le relazioni con la vita; e in effetti essi risultano profondamente depressi e scontenti di sé.

Non vi è giusto senso del proprio valore e le loro espressioni più comuni sono: «Io non valgo niente. In me non c’è niente di interessante. Io sono un mostro. Gli altri sono molto migliori di me». La depressione è spesso mascherata da un comportamento pseudo-ottimistico, e ciò rende questi pazienti molto sofferenti perché in realtà essi hanno un grande bisogno di amore e di amicizia, ma non possono realizzarlo a causa della loro freddezza interiore; solo qualche volta, e questo è il caso ora in esame, si riesce a soddisfare tali desideri, cadendo purtroppo nell’eccesso opposto all’anoressia, e cioè la bulimia.

La bulimia è una fame esagerata, in cui l’atto del mangiare diventa appunto una reazione a delusioni emotive; nella bulimia si ha veramente fame, ma fame d’affetto.  Il cibo è un messaggio, un sinonimo equivalente dell’affetto, del nutrimento e della vita stessa. Perché dell’affetto? Perché la loro prima espressione si ha mediante un rapporto interpersonale, in genere con una nutrice, che esprime tutta la sua affettività attraverso la poppata quale soluzione contro la fame, contro la prima esperienza di ansia e per tutta la vita, consapevoli o meno, ci portiamo appresso questa equazione: cibo = affetto, di cui troviamo traccia in tanti modi di dire, tipo: «me lo mangerei tutto», «mi sta sullo stomaco» etc.

Ciò che origina la bulimia, caratterizzata dal bisogno ossessivo, improvviso e compulsivo di mangiare, è simile all’ossessione, è un pensiero magico, infantile. In questo senso, la bulimia è un sintomo, un comportamento occasionale, ma, se si fa abituale, condiziona poi tutta la vita del soggetto. Esprime inconsciamente una reazione a delusioni emotive, un desiderio intenso di amore, un bisogno di compensazione, una tendenza aggressiva all’autodistruzione.

È evidente come la persona affetta da bulimia attui un meccanismo di “mangiare le emozioni”; in preda alle crisi tendono a mettere in atto coazioni a ripetere in basi alle quali, tramite cibo spazzatura, mangiano le loro emozioni.

Il mangiare troppo provoca danni spirituali e materiali, tra i primi l’abbrutimento dello spirito e la trasgressione delle leggi dell’autocontrollo; tra i secondi l’abbassamento dell’età media di mortalità fra gli obesi.

La regola d’oro da seguire è mangiare per vivere e non vivere per mangiare.

Infine ricordiamo sempre che l’origine della parola “famiglia” (pochi lo sanno) deriva guarda caso dalla parola “fame”. Infatti la nascita della realtà della famiglia è antica quanto l’uomo quando piccoli nuclei di uomini primitivi all’interno di una tribù si costituirono con l’obiettivo di combattere la fame vera e propria dato che all’epoca il cibo scarseggiava. Nei secoli la realtà della famiglia ha mantenuto l’obiettivo di combattere la fame, ma non quella del cibo bensì quella della fame d’amore.

E non a caso le cause psicologiche dell’anoressia e della bulimia sono diverse oltre che complesse, ma tutte riconducibili come già detto a conflitti infantili all’interno della famiglia d’origine.

Questi conflitti spesso generano dei veri e propri stati nevrotici che sono una sconfitta dell’Io, un’automatica ferita ed emorragia dell’autostima con relativa caduta nei meccanismi della paura e dell’ansia che disturbano in modo considerevole la tranquillità e la qualità della vita. Spesso coloro che soffrono di questi conflitti assumono comportamenti disfunzionali come i disturbi alimentari e così facendo non fanno altro che peggiorare la propria condizione.

È allora auspicabile intervenire e parlare con uno specialista della psiche per provvedere al ripristino di un comportamento alimentare che sia il più possibile consono alla persona, in base ad età e peso.

Su un piano emotivo bisogna aiutare queste persone a recuperare l’autostima nel soddisfare questa fame di amore, aiutarle ad amare sé stesse, essendo noi il primo amore della vita poi semmai vengono gli altri, perché se non amiamo prima di tutto noi stessi non potremo mai amare gli altri. E l’autostima di sé stessi è imprescindibile per la nascita di un sano rapporto di coppia Io-Tu.

 

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