Ecco le notizie principali degli ultimi cinque giorni:
1. lotta al Covid. Il primo vaccino contro il Coronavirus, messo a punto da Pfizer e BioNTech, risulta efficace al 90%: questo significa che su dieci persone esposte al virus nove verrebbero protette. La notizia ha portato a un notevole balzo delle borse di tutto il mondo. La Commissione europea ha autorizzato un contratto, il quarto, per l’acquisto di un massimo di 300 milioni di dosi del vaccino sviluppato da Pfizer e BioNTech. Le parole del commissario all’emergenza Domenico Arcuri: “Confidiamo di poter vaccinare i primi italiani alla fine di gennaio”. Per approfondire la notizia vi invitiamo a leggere sul sito di Città Nuova “Salute, virus e brevetti” di Carlo Cefaloni
2. Italia a fasce. Altre cinque regioni da mercoledì sono diventate zona arancione: Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana. La provincia autonoma di Bolzano passa a zona rossa. Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, oggi in zona gialla, rischiano di passare a un grado maggiore di allerta, ma hanno già attuato delle misure regionali coordinate per cercare di scongiurare maggiori restrizioni. La Campania potrebbe passare direttamente in zona rossa.
3. Lockdown generalizzato. Avanza l’ipotesi. Se la curva dei contagi dovesse continuare a crescere, nonostante le nuove restrizioni e la divisione dell’Italia per fasce, il governo potrebbe valutare l’ipotesi di nuove restrizioni di carattere nazionale. La data da cerchiare è quella del 15 novembre, quando il presidente del consiglio Giuseppe Conte, valuterà l’effetto delle precedenti misure per capire se sarà necessario intervenire con un nuovo dpcm.
4. Morti nel Mediterraneo. Almeno 74 migranti sono annegati ieri in un naufragio al largo della Libia. L’imbarcazione trasportava almeno 120 persone, tra cui donne e bambini. I 47 superstiti sono stati portati a riva dalla Guardia costiere libica e da pescatori. Oltre 30 corpi sono stati recuperati, ma sono ancora in corso le ricerche. Altre 19 persone sono morte in mare negli ultimi tre giorni: tra le vittime anche due bambini.
5. Accordo di pace nel Nagorno-Karabakh. Martedì Armenia, Azerbaijan e Russia hanno firmato un accordo di pace per un cessate il fuoco nella regione contesa, dopo sei settimane di combattimenti. La tregua è arrivata poche ore dopo che i funzionari di etnia armena del Nagorno-Karabakh avevano confermato che la seconda città più grande dell’enclave era stata conquistata dalle forze azere. Dopo l’annuncio dell’accordo centinaia di manifestanti contrari alla tregua hanno assaltato le sedi del governo nella capitale Yerevan. Per approfondire la notizia vi invitiamo a leggere sul sito di Città Nuova “Una piccola pace per il Nagorno-Karabach” di Michele Zanzucchi.
6. Uragano Eta. Sono almeno 57 i morti in Houndaras e altre 8 persone risultano disperse, secondo quanto hanno riferito le autorità martedì scorso. La tempesta tropicale, classificata a categoria 4, ha colpito i colpito i paesi dell’America centrale la scorsa settimana provocando almeno 200 tra morti e dispersi. Per saperne legge “Honduras: l’uragano e la solidarietà” di Candela Copparoni sul sito di Città Nuova.
7. Perù. Il presidente Martin Vizcarra lunedì scorso è stato destituito dal Parlamento, con processo di impeachmet. L’accusa è quella di corruzione, ma Vizcarra gode ancora di un grande popolarità nel Paese. Nella capitale Lima e in altre città peruviane si sono svolte manifestazioni e scontri con la polizia. Molti non riconoscono il nuovo leader, Manuel Merino, e chiedono un referendum. La tensione è alta.
8. Lotta alle Big tech. Un gruppo di 165 compagnie ha chiesto alle autorità antitrust dell’Unione europea di adottare una posizione più dure nei confronti di Google, accusando il colosso di abusare della propria posizione dominante favorendo le ricerche dei propri prodotti. Intanto, la Commissione europea ha messo formalmente sotto accusa Amazon per l’uso improprio dei dati aziendali dei venditori indipendenti.