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I pugliesi chiamati alle urne

di Luigi Laguaragnella

- Fonte: Città Nuova

Antonio Decaro e Luigi Lobuono, candidati rispettivamente per il centrosinistra e il centrodestra, sono i principali sfidanti. Tra i nodi più significativi da affrontare, la riconversione dell’ex Ilva, la xylella e la sanità

I quattro candidati alla Regione Puglia, (da sx) Antonio Decaro (centrosinistra), Ada Donno (candidata di Puglia pacifista e popolare), Luigi Lobuono (centrodestra) e Sabino Mangano (candidato di Alleanza civica per la Puglia) nel confronto organizzato da Telebari nel teatro Forma di Bari, 17 novembre 2025. ANSA/MICHELA SUGLIA

A pochi giorni dalle elezioni regionali del 23 e 24 novembre in Puglia, l’abbraccio tra Michele Emiliano e Antonio Decaro, che si sono ritrovati ad un evento della campagna elettorale di un consigliere regionale a Bari, rappresenta la chiusura del cerchio dopo la lunga partita a scacchi per la candidatura a presidente del centro sinistra. Durante il periodo estivo, infatti, il ritorno in Puglia dell’ex sindaco di Bari ed europarlamentare per candidarsi alla presidenza non ha evitato discussioni.

Il veto imposto da Decaro sulla candidatura a consigliere di Emiliano e Nichi Vendola, personalità carismatiche del centro sinistra pugliese dagli anni 2000, aveva prodotto le consuete polemiche all’interno del partito. Alla rinuncia, accettata, dall’attuale presidente regionale, che non aveva mai nascosto la disponibilità per un suo terzo mandato, non corrisponde quella di Nichi Vendola, che supporterà sì il candidato del centrosinistra, ma da consigliere Avs. Si può ben dire che Emiliano, Vendola e Decaro sono i tre moschettieri della sinistra pugliese degli ultimi vent’anni saliti alla ribalta della politica nazionale.

Nella fazione opposta, il centrodestra propone come antagonista all’ex sindaco di Bari Luigi Lobuono, imprenditore nel campo della distribuzione dei giornali e dei periodici, ex presidente della Fiera del Levante. Il candidato regionale di Forza Italia duellò nel 2004 con Emiliano per la nomina di sindaco di Bari. Lunga si è rivelata la ricerca di una personalità di spicco che potesse fronteggiare Decaro che, con il 61% di gradimento a seguito degli ultimi sondaggi, distacca di oltre 24 punti il rivale fermo al 36%.

Contrariamente allo scenario nazionale, il centrodestra pugliese dovrà ribaltare vent’anni di governo di sinistra. Per batterla, nel corso del toto-candidato, ad un certo punto, si vociferava anche la discesa in campo di Roberto Vannacci. Il profilo di Lobuono, il quale comunica ottimismo a dispetto di numeri e calcoli ha, senza ombra di dubbio, il supporto dell’intero blocco del centrodestra nazionale che a poche settimane dal voto è giunto in Puglia.

La premier Meloni e i ministri Tajani e Salvini, da Bari hanno percorso il tour pugliese a sostegno del candidato pugliese di Forza Italia. La premier, durante il suo intervento con riferimenti alla politica nazionale – tra referendum sulla magistratura e legge di bilancio – esprime la fiducia dell’intero blocco politico al candidato: «Non ci sono risultati già scritti in partenza. Non ci sono destini già scritti. Ci sono il lavoro, la buona fede e la determinazione che si mettono nella battaglia. È questo che decide l’esito».

Intanto in Puglia sono arrivati anche Stefano Bonacini ed Elly Schlein, che in qualche modo ha convinto Decaro a tornare da Strasburgo per essere disponibile tra la sua gente: «Sono molto grata ad Antonio per aver accettato la sfida e voglio sfatare il mito che sarebbe stato il candidato naturale. Lui è molto di più: è il candidato popolare. L’avete scelto voi e mi scuso se ho insistito tanto, gli abbiamo chiesto lo sforzo di tornare». Anche Giuseppe Conte sta incontrando cittadini in giro per il tacco di Puglia a sostegno dei candidati pentastellati che appoggiano Decaro. Gli elettori pugliesi, oltre ai due candidati favoriti, potranno scegliere anche per Ada Donno (Puglia Pacifista e Popolare) e Sabino Mangano (Alleanza civica per la Puglia).

Mentre le città si tappezzano di manifesti elettorali, i candidati dei diversi partiti sfruttano i comizi e i raduni provando a prendere per la “gola” gli elettori, terminando gli incontri con i cittadini offrendo le prelibatezze pugliesi, adibendo alcuni comitati elettorali come bar. Oltre ai rinfreschi nelle piazze in occasione dell’arrivo dei leader di centrodestra nazionale, quelli del centrosinistra spillavano birra prodotta da una birrificio sociale, in un quartiere periferico di Bari. Anche Giuseppe Conte si è ritrovato con le mani in pasta a impastare orecchiette all’interno di una centro per autistici.

Il confine tra l’idea di essere vicini ai cittadini e quella di persuaderli con “tarallucci e vino” o focaccia e birra, è molto sottile. In ogni caso, al futuro governatore della Puglia toccherà dare una svolta, anzi una transizione in molti ambiti delicati: dall’ex-Ilva di Taranto, alla questione xylella ormai sdoganata oltre il Salento, e soprattutto l’annosa problematica legata al sistema estremamente rallentato delle liste d’attesa per le visite mediche, su cui tutti i candidati stanno proponendo snellimento e digitalizzazione.

Decaro ha aperto la campagna elettorale proprio nella città dei due mari, come simbolo per la conversione produttiva, ambientale e sociale, per innestare i valori dell’energia pulita, innovazione e dignità del lavoro. Per quello che sarà il futuro governatore pugliese, inevitabilmente, la questione del siderurgico rappresenta la sfida principale. L’idea del programma del centrosinistra è quella di rendere la Puglia un incubatore di innovazione e ricerca a favore del territorio. Inoltre, si vuol dare sostegno alle giovani coppie dando incentivi per l’acquisto della prima casa.

Non pochi i cittadini pugliesi che chiedono a Luigi Lobuono un’amministrazione meno “Baricentrica”, che si occupi in modo più attento alle problematiche di tutte le province. Il candidato del centrodestra, in particolar modo, auspica di creare 200mila posti di lavoro in tutti i settori: dall’agricoltura, all’industria, ma anche commercio, new-economy e digitalizzazione. Soprattutto focalizza gli argomenti della sua campagna elettorale sul già citato tema della sanità e delle liste d’attesa per le visite mediche che, soprattutto in questi ultimi mesi, stanno preoccupando la cittadinanza.

Il fattore sanitario potrebbe essere decisivo nella scelta alle urne, essendo la Puglia tra le regione più anziane d’Italia (24% della popolazione è over 65); ma allo stesso tempo il futuro presidente dovrà trovare alternative, limitando la fuga dei cervelli, all’emorragia di giovani che lasciano la regione per opportunità professionali più vantaggiose e sicure. Senza dubbio in questi ultimi anni i pugliesi hanno preso maggior consapevolezza delle proprie risorse, talenti e capacità; e si intravedono, dal Gargano al Salento, processi di sviluppo e di valorizzazione talvolta sorprendenti.

Senza dimenticare la forte attrattività del tacco d’Italia a livello culturale e turistico che va meglio regolamentata e strutturata, tra concessioni di b&b, qualità nei servizi in numerosi Comuni, servizio dei trasporti. Argomento di interesse che emerge a seguito di questa campagna elettorale è anche l’emergenza idrica che obbliga molti Comuni pugliesi, anche con un gran numero di abitanti, a essere privati di un servizio primario come l’acqua.

L’esito delle elezioni regionali avrà rilevanza nazionale, trattandosi di una regione ormai roccaforte della sinistra con personalità tra le più autorevoli di quella parte politica.

Tra i candidati i toni e i duelli verbali non sono ancora accesi, nonostante la campagna elettorale sia agli sgoccioli: l’esortazione principale di tutte le compagini è semplicemente quella di andare alle urne. Decaro è protagonista di un video ironico, in cui appunto invita i cittadini a scegliere il proprio candidato e Lobuono, sulla stessa linea, ricorda che il primo passo per un cambiamento è proprio quello di andare a votare.

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