Il numero di Città Nuova di novembre 2025 è dedicato al tema cruciale della salute pubblica. Nell’Inchiesta firmata da Carlo Cefaloni, si esplora la crisi del Servizio sanitario nazionale, tra tagli, privatizzazioni e diseguaglianze crescenti. Attraverso un’analisi lucida e documentata, emerge un quadro complesso dove il diritto alla salute appare sempre più fragile. L’autore denuncia la perdita di visione collettiva, mettendo in luce come la sanità pubblica, nata per garantire equità e solidarietà, stia cedendo il passo a logiche economiche che ne minano i fondamenti. La riflessione si allarga poi alla crisi del Sistema Paese, dove l’inefficienza politica e amministrativa rende difficile qualsiasi riforma strutturale. Un’inchiesta che non si limita alla denuncia, ma propone una prospettiva di rinascita fondata sulla corresponsabilità sociale e sulla difesa del bene comune: un invito a tornare a pensare la salute come bene pubblico, e non come merce. In questo contesto, Città Nuova si conferma spazio di approfondimento e di pensiero civile.
Nell’editoriale Accendere l’immaginazione dal titolo Umanità, il direttore Giulio Meazzini riflette sulla necessità di recuperare uno sguardo umano e solidale in un tempo attraversato da conflitti e frammentazioni. In poche righe, un appello a riscoprire la fraternità come via per ricomporre le ferite del mondo.
La sezione “L’Intervista” ospita il dialogo tra Pasquale Lubrano Lavadera e Piero Cavaleri: un confronto intenso su giustizia, spiritualità e impegno civile. Le parole del protagonista rivelano la possibilità concreta di costruire un’Italia più giusta, a partire dall’ascolto reciproco.
“Storie” porta la firma di Aurora Nicosia con Un amore sempre in moto, un racconto che intreccia passione, resilienza e fede. Attraverso una scrittura vivida e intima, l’autrice racconta come l’amore possa diventare forza rigenerante anche nei momenti di prova.
In “Persona, famiglia e benessere”, Sara Fornaro affronta la questione dei diritti delle donne, denunciando il rischio di arretramento culturale e sociale. Il suo articolo invita a un impegno collettivo per mantenere viva la coscienza dei diritti conquistati e garantire pari opportunità in tutti gli ambiti della vita pubblica e privata.
La sezione “Italia” si apre con un nuovo contributo di Carlo Cefaloni, che torna a interrogarsi sulla crisi del Servizio sanitario nazionale, analizzando le radici politiche ed economiche di un problema che tocca la vita quotidiana di milioni di cittadini. L’articolo suggerisce un cambio di paradigma fondato su cooperazione, innovazione e comunità.
Nella sezione “Mondo”, Cecilia Capuzzi firma Le sfide della Papua Nuova Guinea, un viaggio tra contraddizioni e speranze di un Paese in trasformazione. L’autrice racconta come le tensioni tra tradizione e modernità riflettano i dilemmi globali, invitando a guardare oltre i confini geografici per riconoscere un’unica umanità condivisa.
Chiude il numero la sezione “Radar” con l’articolo Su il sipario! di Luigia Coletta, che esplora la rinascita del teatro italiano. Dopo gli anni difficili della pandemia, le platee tornano a riempirsi di vita e creatività: un segnale di fiducia che restituisce spazio all’arte come esperienza collettiva e terapeutica.
Un numero ricco di riflessioni e testimonianze che raccontano l’Italia e il mondo attraverso volti, esperienze e parole di speranza. Da non perdere: un invito a leggere, condividere e immaginare insieme una società più umana.