La partecipazione alla Camminata silenziosa per la pace, che ha attraversato Firenze nella notte tra sabato 20 e domenica 21 settembre è stata largamente superiore a ogni attesa.
Già alla partenza dal quartiere Le Piagge si era capito che i marciatori erano tantissimi.
C’è anche chi, dopo circa 8 chilometri percorsi lungo via Pistoiese, via Baracca e via Ponte alle Mosse, si è messo a contare quanti, verso la mezzanotte, sono passati sotto la Porta a Prato: oltre 1.200 persone e altri stavano arrivando.
Un’iniziativa la cui prima idea fu lanciata, prima dell’estate, in uno degli incontri che ogni mese le 26 Parrocchie che aderiscono al gruppo dei “Cristiani insieme per la pace” fanno nella sala attigua alla chiesa di Ricorboli, ma che è stata organizzata da una trentina di realtà associative che hanno voluto esprimere il loro comune impegno per la pace.
Durante la notte, le Confessioni religiose aderenti hanno aperto i cancelli e i portoni dei propri luoghi di culto, così come le altre realtà laiche hanno animato momenti di sosta.
Sul sagrato della Cattedrale, l’arcivescovo Gherardo Gambelli ha voluto ricordare come tre “giganti” del Novecento, siano divenuti cari a tutti i fiorentini proprio perché si sono dovuti confrontare con gli orrori delle guerre.
Don Giulio Facibeni, dopo la sua esperienza al fronte come cappellano militare sul Grappa, fonda in città la sua straordinaria Opera di accoglienza rivolta agli orfani della prima Guerra mondiale.
Davanti all’ideologia violenta del fascismo, il cardinale Elia Dalla Costa disse parole forti, parole di pace, e contemporaneamente diede vita a un’azione diffusa per salvare i cittadini ebrei dall’orrore dell’Olocausto.
Giorgio La Pira matura la sua vocazione politica con l’entrata in vigore delle leggi razziali.
Di fronte all’estromissione dall’università, perché ebreo, del suo amico e collega prof. Cammeo, La Pira non imbraccia un fucile, ma scrive, fondando la rivista Princìpi, in cui si oppone nettamente alla dottrina e alla prassi fascista. Questi scritti saranno per lui la base per il suo contributo di costituente nella stesura dei Princìpi Fondamentali della Carta Costituzionale.

Sosta davanti alla sinagoga di Firenze Foto Certini
Durante la marcia silenziosa nella notte, Il rabbino capo di Firenze, Gadi Piperno, ha spalancato i cancelli del giardino della Sinagoga dicendo che «la Camminata è la dimostrazione che possiamo essere operatori di pace proprio perché sappiamo creare percorsi di pace tra di noi» e ha proposto una bellissima preghiera per la pace del rabbino Nachmàn di Breslavia, vissuto in Ucraina tra il 1700 e il 1800.
Di fronte alla nuova moschea, l’Imam Izzeddin ha sollecitato a recuperare il patrimonio più genuino dell’Islam che vede Dio con i suoi cento nomi, come la Fonte della Misericordia e della fraternità tra tutti i popoli.
Suggestiva anche la sosta a San Marco, davanti alla Fondazione La Pira. Patrizia Giunti, presidente della Fondazione, ha riportato l’attenzione sulla necessità di guardare al futuro recuperando il percorso che ha condotto l’umanità al riconoscimento della dignità di ogni essere umano e dei diritti che ne conseguono.
Ha proposto una riflessione di La Pira, resa a Belgrado in occasione della Tavola Rotonda Est-Ovest del 1965: «In questa nuova età politica […] atomica, entrano in crisi, a tutti i livelli, le guerre contenute, le guerre calcolate. Se la guerra non si può fare – la guerra per definizione – anche la teoria ‘delle guerre’ deve essere radicalmente riveduta e abbandonata! La cosa è estremamente nuova e capovolgitrice: perciò ci vuole coraggio, senso storico, fiducia nell’avvenire, fantasia creatrice, giovinezza di mente e di cuore, per decidersi a questo svecchiamento da teorie e fatti che appesantiscono ancora la storia odierna e la civiltà del mondo!».
Una cartolina composta da un grafico di Malta, Joseph, pubblica la poesia del siriano Shaman Alwawi (letta durante una sosta) assieme alle immagini di due immensi cerchi concentrici che hanno visto, a notte fonda, tenersi per mano in Piazza Signoria, in un coinvolgente silenzio, le centinaia di partecipanti.

Shaman si è laureato da poco a Firenze, ed è ospite del Centro Internazionale Studenti Giorgio la Pira.
Prima di affrontare l’ultima salita verso il Piazzale Michelangelo, per poi raggiungere la meta dell’abbazia di San Miniato al Monte, quando l’alba stava iniziando a illuminare la città, in Piazza Poggi è stato allestito grazie al gesto di amore di un gruppo di famiglie un punto di ristoro semplice e accogliente.
La “camminata” è stata una sorta di silenzioso pellegrinaggio che ha sfiorato i luoghi in cui 80 anni fa il fragore delle mine naziste aveva fatto saltare i ponti sull’Arno.
Quei tanti pellegrini notturni hanno testimoniato la loro Speranza, con l’incredulità di vivere un nuovo millennio che sembra voler imporre ancora l’acre odore della distruzione e della morte, di fronte al quale le generazioni che ci hanno preceduto avevano detto: mai più!