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Cultura > Teatro e danza

“Stella”, un tuffo negli anni ’70, nella vita dei sequestratori di Aldo Moro

di Giuseppe Distefano

- Fonte: Città Nuova

Il rapimento e l’uccisione dello statista democristiano, le Brigate Rosse, gli anni di piombo, raccontati nello spettacolo “Stella” con il movimento del corpo e la voce di due danzatori nel covo di prigionia. A Napoli, Teatro Bellini

“Stella”, regia e coreografia Luciano Padovani. Naturalis Labor (Ph.Riccardo Panozzo)

Il titolo Stella, è riferito al simbolo ideologico delle BR, la stella a 5 punte dell’organizzazione terroristica delle Brigate Rosse. Gli anni di piombo, il sequestro di Aldo Moro (lo statista democristiano, rapito il 16 marzo 1978 e, dopo un “processo” dei terroristi, fatto trovare il 9 maggio crivellato di colpi dentro un’automobile), la sua prigionia e la sua uccisione, sono il concept dello spettacolo del coreografo Luciano Padovani per la compagnia Naturalis Labor.

Ad animare il suo estro creativo è stata l’urgenza di entrare nel vivo di tematiche che la storia ci ha consegnato, vissute o attraversate in quei frangenti (Padovani alla fine degli anni ’70, in pieno periodo di lotte e di terrorismo, era un giovane studente universitario a Padova), e riconsegnarle al nostro tempo turbolento, minacciato da estremismi; riportarle alla memoria di chi non conosce; alle generazioni che inseguono ideali o utopie rivoluzionarie per capire dove risiede il male.

In quella cronaca ed epoca drammatica, il cinema, soprattutto, e il teatro, hanno affondato a piene mani, trattando da angolazioni diverse i fatti e le vicende che condussero all’assassinio del presidente della DC. Mettere in danza la storia, quella vera, è sempre operazione rischiosa, sia per la difficoltà di tradurre in movimento fatti e personaggi, che per l’elaborazione di una drammaturgia capace di evocarli. Ci riesce Padovani, con estro poetico e acuta intelligenza teatrale, limitandosi alla cronaca che sconvolse l’Italia, e trovando una sintesi affidata a tre figure emblematiche.

I due giovani danzatori Roberta Piazza e Andrea Rizzo – intensi ed espressivi nel calarsi nei ruoli − sono la coppia che tiene in ostaggio Moro nel covo, questi impersonato dallo stesso Padovani posizionato, con bella intuizione, in fondo alla scena, figura minuta e silenziosa ma fortemente presente, che per tutto il tempo della rappresentazione rimane in penombra, seduto di spalle su uno sgabello, salvo muoversi in due brevi momenti. Il secondo di questi è portatore di un gesto struggente, quasi di pietà verso i suoi aguzzini: si avvicina a loro nel sonno, li guarda amorevolmente, e stende la mano (una semplice postura plastica che sembra scaturire da un affresco pittorico), come a perdonarli per il gesto assassino che da lì a poco lo attende.

“Stella”, regia e coreografia Luciano Padovani. Naturalis Labor (Ph. Riccardo Panozzo).

In Stella siamo nell’ambito di un teatro-danza poetico e rigoroso, la cui architettura coreografica segue un andamento cinematografico che ingloba oggetti funzionali e dinamici, carichi di simbologie che ricordano il periodo storico. Una radio a terra, dei libri, un tappeto che funge da branda, un tavolo con sopra una vecchia macchina da scrivere, una pistola, dei fogli battuti a macchina poi lanciati in aria, messaggeri delle lettere dei terroristi coi proclami ideologici.

Nella danza ora esultante, ora furiosa, ora indulgente della coppia, scorre – tra il tessuto sonoro della musica ambient di Ben Frost, e di musiche e canzoni pop dell’epoca – una gamma di azioni e di stati d’animo che segnano il loro travaglio di quei lunghi giorni: dall’esultanza del rapimento, alle paure, alle discussioni, all’amore, all’intransigenza, fino ai ripensamenti della donna che vorrebbe tornare indietro e fermare la mano del partner dalla drammatica decisione finale di eseguire la condanna a morte di Moro. La coreografia scivola fra intrecci e sospensioni, crolli e rotolamenti, tenerezze e respingimenti violenti, tessendo una fitta trama relazionale tra i due corpi dei bravissimi performer, latori di pensieri e sentimenti che pulsano fino al gesto finale.

“Stella”, regia e coreografia Luciano Padovani. Naturalis Labor (Ph. Riccardo Panozzo).

Dopo Bologna, a Teatri di Vita, lo spettacolo è in scena al Teatro Bellini di Napoli, l’11 e 12 ottobre.

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