È stata una giornata di mobilitazione nazionale: oltre 80 cortei e presidi hanno attraversato le città italiane in solidarietà con la popolazione di Gaza e a sostegno della Global Sumud Flotilla. Anche Genova ha risposto con forza all’appello, nonostante l’allerta arancione.

La manifestazione a Genova a sostegno di Gaza e della Global Sumud Flotilla, 22 settembre 2025 (foto Gaia Bonafiglia)
Fin dal mattino, in diversi punti della città si sono svolte mobilitazioni e assemblee che hanno visto la presenza di centinaia di persone. Il porto è stato il centro simbolico della mattinata, anche in ragione dello sciopero generale proclamato dal Calp – Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova. Il Calp è una realtà radicata da anni nel porto della città, nata dall’esperienza diretta dei lavoratori e impegnata soprattutto nelle battaglie sindacali e sociali. Negli ultimi anni il collettivo si è distinto per le campagne contro il transito di navi cariche di materiale bellico, consolidando un ruolo riconosciuto non solo in ambito sindacale, ma anche politico e civile. La giornata è poi confluita in un’unica manifestazione: alle 14.30 è partito il corteo dal porto, che ha visto la partecipazione di oltre 20 mila persone, secondo le stime sia degli organizzatori che delle forze dell’ordine.
La composizione del corteo è stata ampia e trasversale: accanto ai movimenti studenteschi e universitari, che hanno portato slogan e striscioni colorati, si sono viste tante famiglie con bambini, segno di una volontà diffusa di condividere pubblicamente un messaggio collettivo. Un mosaico che ha restituito l’immagine di una città partecipe, viva, capace di ritrovarsi in strada anche quando il tempo scoraggia.

La manifestazione a Genova a sostegno di Gaza e della Global Sumud Flotilla, 22 settembre 2025 (foto Gaia Bonafiglia)
Lo spirito che si è respirato durante il corteo è quello tipico di Genova, città abituata a confrontarsi con le difficoltà, a stringersi di fronte alle emergenze ma anche a rivendicare la propria identità nei momenti simbolici. La manifestazione ha assunto un significato particolare, rafforzato dalla partenza della Flotilla: un avvenimento che ha fatto da sfondo e da cassa di risonanza, sottolineando come il tessuto sociale genovese sia sensibile a ciò che accade non solo entro i propri confini, ma anche oltre. La marcia, pacifica e partecipata, si è svolta senza particolari criticità, accompagnata costantemente dalle forze dell’ordine.
Il collegamento tra la piazza e il mare è stato reso evidente anche da un contatto diretto: «Si è bloccato tutto, tutto davvero, grazie da tutta la flotta e da tutto il popolo palestinese, perché questo sciopero generale è per loro» ha dichiarato José Nivoi, esponente genovese del Calp, a bordo di una delle barche della Flotilla, durante un collegamento telefonico con la manifestazione in corso. L’attivista ha poi aggiunto: «Oggi chiediamo a tutti e tutte di non abbassare l’attenzione. Ci sarà ancora bisogno di mobilitarsi nei prossimi giorni, e anzi, quella di oggi è solo la partenza di una mobilitazione che vedrà il 27 settembre, in assemblea generale, il lancio di uno sciopero internazionale, e poi il 4 ottobre una grande manifestazione per la Palestina a Roma».