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Dazi, Trump fa (parzialmente) marcia indietro

di Miriam Iovino

Il presidente degli Usa rinvia di tre mesi quelli che definisce “dazi reciproci”, ma non annulla tutte le tariffe.

Le borse di tutto il mondo oggi volano alle stesse dopo la decisione del presidente degli USA Donald Trump di rinviare di 90 giorni quelli che definisce (erroneamente, visto come sono stati calcolati) i dazi reciproci. Dopo i tonfi dei giorni scorsi, quindi, si torna a volare da Wall Street a Londra, da Milano a Tokyo, ma i pericoli non sono passati. Innanzi tutto, perché i dazi restano, anche se non sono quelli anunciati giorni fa con il famoso cartello esposto al mondo da Trump nel giardino delle rose della Casa Bianca. All’Ue saranno del 10%. Alla Cina, invece, dopo la risposta del gigante asiatico, sono saliti al 104%. Una misura a cui i cinesi non intendono controbattere, ma che rischia di danneggiare fortemente la stessa economia americana. Ovunque, tuttavia, regna l’incertezza, per l’imprevedibile comportamento di Trump, che sta minando anche presso gli alleati, la stabilità degli Stati Uniti d’America e, in particolare, del dollaro come moneta di riferimento internazionale. Confermata, intanto, la visita della premier Giorgia Meloni negli Usa fissata per il 17 aprile.

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