50 anni fa su Città Nuova

Il consuntivo dell’anno appena concluso è firmato da Guglielmo Boselli, che apre anche una finestra nella prospettiva del nuovo anno.
Insediamento in San Pietro delle Commissioni di studio per il Concilio Vaticano II

Verso il Vaticano II

 

Il consuntivo dell’anno appena concluso è firmato da Guglielmo Boselli, che apre anche una finestra nella prospettiva del nuovo anno. Ne riportiamo la parte introduttiva. Nella foto, l’insediamento in San Pietro delle Commissioni di studio per il Concilio Vaticano II, da parte di Giovanni XXIII.

 

Un anno di storia, e non certo piatto e comune. Stati nuovi che sorgono alla ribalta e portano il loro voto e nuovi problemi nel conflitto inasprito tra i due blocchi, quello orientale e quello occidentale, in una situazione sempre più difficile e tesa: un’umanità che cammina sulla lama di un coltello. Un anno anche grandioso per le manifestazioni internazionali, per le clamorose scoperte scientifiche e le realizzazioni tecniche. Si parla di antimateria; si dice: la Luna è stata colpita: oppure il satellite ha oltrepassato la Luna e viaggia verso il Sole. E i bambini si divertono a scoprire nel cielo stellato un palloncino luminoso che gira attorno alla Terra.

Un’umanità che è certamente ad una grande svolta del suo cammino. L’avvenire? Sulla Terra ormai siamo tanti: uomini di civiltà, razze, ideologie le più diverse si trovano a convivere veramente: viaggiano insieme sugli stessi aerei, studiano nelle stesse università, siedono accanto nei grandi consessi mondiali e intrecciano i loro interessi economici da un continente all’altro; e tutti, anche i selvaggi di ieri, chiedono la loro parte e vogliono imporre la loro idea.

Due strade sole si aprono: o gli uomini e i popoli impareranno a comprendersi, a integrare le loro funzioni, o sarà l’inizio di un incendio. E in questo senso il contributo d’ognuno, anche il nostro, pesa sulla bilancia.

 

Da questo contesto, per noi cattolici il Concilio ecumenico è la Chiesa che si pone all’avanguardia nel rispondere all’esigenza di oggi: essere uniti. È un convito «ecumenico d’amore», al quale essa invita i suoi figli e nel quale carità e verità dovranno fondersi.

L’imponente assemblea dei vescovi di tutto il mondo dominerà la storia dei nostri tempi, farà sentire la Chiesa, pur così diversa nelle sue membra di ogni razza e di ogni ceto, una come Corpo di Cristo, organismo vivo e compatto, fonte di vita e di unità. La fase preparatoria di esso, prima preoccupazione del papa, ha avuto nel 1960 un poderoso impulso.

Guglielmo Boselli

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