Su i motori: ricomincia la stagione per MotoGP e Formula Uno

Ricomincia in Qatar la stagione di MotoGP con un super Pecco Bagnaia che vince subito mentre, un po’ più a sud, in F1 la rossa dà spettacolo con la sua nuova stella Oliver Bearman.
Il pilota della MotoGP Francesco 'Pecco' Bagnaia. (Foto EPA, ANSA/Javier Cebollada)
Il pilota della MotoGP Francesco 'Pecco' Bagnaia. (Foto EPA, ANSA/Javier Cebollada)

Un weekend da cardiopalma quello appena trascorso per gli appassionati di motori: Pecco Bagnaia si prende la sua vittoria numero diciannove in MotoGP e in Formula Uno, dopo il primo podio di Sainz della scorsa settimana, arriva anche quello di Leclerc. Ma a prendersi la scena in casa Ferrari questa volta non è il principino monegasco, ma il ragazzino che ha saputo tenersi dietro anche sir Hamilton: Oliver Bearman che al suo debutto in F1 per sostituire Sainz colleziona ben 6 punti.

Il ritorno di “Pecco”

Ricomincia la stagione di MotoGP nel circuito di Losail, in Qatar, e questo significa solo una cosa: Pecco torna in pista e, per il terzo anno consecutivo, lo fa da campione del mondo in carica. La stagione di MotoGP prende il via in mezzo al deserto di Doha, in un circuito di Losail che accoglie i piloti con un’imprevedibile pioggia che scompiglia un po’ i piani. Ma il sole torna presto a splendere e il weekend continua il suo corso. Dopo delle libere tra alti e bassi per gli azzurri della Ducati: Bastianini e Bagnaia per il Lenovo Ducati Team e Di Giannantonio per Pertamina Enduro VR46 Ducati, arrivano le qualifiche. La prima pole della stagione è firmata Jorge Martin che precede di un nulla il connazionale Espargaro e il nostro Bastianini. A sorpresa, bisogna scendere fino alla quinta posizione per trovare Bagnaia che ha pagato qualche errore di troppo nel giro decisivo, preceduto da Binder e seguito da Marquez e Di Giannantonio. Fuori dalla Q2, invece, Bezzecchi, Marini e Morbidelli che si prendono addirittura le ultime due posizioni.

Archiviate le qualifiche si passa poi alla sprint race che conferma Martin come più veloce seguito da Binder e Espargaro e, appena fuori dal podio, il nostro Bagnaia che sale di una posizione e chiude quarto davanti a Marquez e Bastianini. Undicesimo Bezzecchi, ritirato Di Giannantonio e chiudono la classifica Morbidelli e Marini.

Ma la gara, quella vera, è di domenica e il nostro Bagnaia lo sa bene: partito dalla quinta posizione in griglia, il nostro campione del mondo in partenza ha “cercato di fare il matto da subito per essere primo” e ci è riuscito: in un paio di curve ha scalato tutte e quattro le posizioni che lo separavano dalla vetta e da lì non si è più allontanato. Dopo una partenza “pazza”, infatti, il nostro Pecco ha corso una gara in solitaria lasciando dietro di lui la bagarre per le altre posizioni e staccando, al traguardo, Binder di oltre un secondo, seguito da Martin che chiude il podio e poi Marc Marquez, Bastianini, Alex Marquez e Di Giannantonio che chiude settimo. Buona la prima, quindi, per il nostro Bagnaia che si riconferma da subito il solito Pecco, leader in solitaria.

Una nuova stella illumina la notte di Jeddah

Leader in solitaria come Bagnaia, ormai da tempo, anche Max Verstappen che in Formula Uno macina un record dopo l’altro e, dopo la prima vittoria stagionale della settimana scorsa, si prende anche il secondo GP della stagione, ma stavolta senza bottino pieno e senza, soprattutto, i fari puntati su di lui. Le luci di Jeddah, infatti, nel secondo appuntamento stagionale del mondiale hanno illuminato una nuova stella vestita di rosso: Oliver Bearman.

È stato il giovane Ollie a 18 anni, 10 mesi e un giorno a prendersi la scena, non tanto o comunque non solo per essere il più giovane pilota a vestire la tuta Ferrari, non solo per essere il primo pilota inglese dopo 34 anni, dai tempi del “leone” Nigel Mansell nel 1990, ma soprattutto per quello che è riuscito a fare nel circuito più difficile del mondiale senza preavviso né preparazione. Ollie pensava, infatti, dopo la pole del giorno precedente, di dover difendere la prima posizione alla partenza nel campionato di Formula 2, ma a sorpresa si ritrova a dover stare tra i grandi per sostituire Carlos Sainz, indisponibile per un’operazione di urgenza all’appendice.

Zero tempo per preparare la gara, solo le terze prove libere che lo vedono saldo in top ten e poi le qualifiche in cui arriva undicesimo a soli 33 millesimi da Hamilton mentre il suo compagno provvisorio, Charles Leclerc, in Q3 si piazza tra le due Red Bull, dietro il poleman Verstappen e un agguerrito Perez. Così inizia quindi la gara del sabato, con un Sainz che, a meno di 24 ore dall’intervento è già nel paddock a sostenere il suo team, a riprova del fatto che, nonostante l’amarezza di lasciare Maranello il prossimo anno, “un pilota Ferrari lo è per sempre”.

E in pista il monegasco pronto a tutto pur di non scendere dal podio e un giovanissimo Ollie che spera solo di riportare l’auto senza danni e, magari, arrivare in zona punti. Tutto come da copione all’inizio con Verstappen che non sbaglia un colpo e corre via, dietro di lui una lotta per la seconda posizione tra Charles e Sergio e, se il monegasco inizialmente dà del filo da torcere al messicano, poi deve arrendersi alla velocità Red Bull. Nel frattempo, a metà griglia i primi sorpassi di Ollie che stupiscono i tifosi della rossa, il papà e il team di Maranello, patron Elkann compreso.

Una safety car al settimo giro spinge quasi tutti ad una sosta molto anticipata che richiede quasi l’impossibile: finire la gara con una gomma che dovrà durare per oltre i tre quarti di una gara che è appena iniziata. Ma niente è impossibile, non per Red Bull, e quindi non deve esserlo neanche per le rosse che devono confermarsi almeno seconda forza. E così è: mentre l’inglese classe 2005 si costruisce la sua gara un sorpasso alla volta fino alla nona posizione, Leclerc mantiene senza troppi sforzi il gradino più basso del podio dietro la coppia orange. Ma se le rosse stupiscono per tutta la gara, è negli ultimi giri che danno il meglio di sé con uno straordinario Oliver Bearman che, ritrovatosi settimo dopo i pit stop di Hamilton e Norris riesce a tenersi la posizione con delle gomme di certo non fresche e un martoriato collo non abituato alle velocità della F1 e un magnifico Charles Leclerc che, all’ultimo giro, si prende anche il giro veloce.

Una coppia – la più giovane della pista – che ha dato spettacolo e ha illuminato di rosso il cielo di Jeddah in una notte che faremo fatica a dimenticare in cui presente, futuro prossimo e futuro si incontrano. Non sarà sfuggito, infatti, l’abbraccio di Hamilton – vero gentleman – al giovane connazionale al termine di una gara fantastica, a chi, lo sa già, presto potrebbe prendere il suo posto. Perché il 7 volte campione del mondo Lewis Hamilton non è ancora arrivato, ma noi abbiamo già anche il suo successore: Ollie Bearman.

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