Pesaro, capitale della cultura 2024

Natura, cultura e tecnologia direttrici degli eventi. Dalle performance di Marina Abramovic all’inaugurazione della Casa della musica dedicata a Rossini
Palazzo Ducale a Pesaro (Italtrucker via wikipedia)

Capitale della cultura del 2024, Pesaro, la città marchigiana che ha dato i natali a Gioacchino Rossini, ha inaugurato il 20 gennaio i battenti, pronta a raccogliere la sfida. Una giornata importante alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia di inaugurazione: «L’Italia raccoglie un gran numero di luoghi della cultura: dai centri più remoti della nostra provincia a importanti città», ha detto il capo dello Stato, continuando: «È l’espressione della pluralità delle culture che fanno così attraente la nostra Patria e che rendono inimitabile la nostra identità».

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’intervento alla cerimonia d’inaugurazione di Pesaro capitale italiana della cultura 2024, 20 gennaio 2024.
ANSA/UFFICIO STAMPA QUIRINALE/PAOLO GIANDOTTI

La seconda città nelle Marche per numero di abitanti, conosciuta per la musica, i motori e le piste ciclabili, prende il testimone delle due città della cultura 2023 Brescia e Bergamo per offrire nei prossimi 12 mesi mostre, palazzi aperti, passeggiate, concerti, appuntamenti enogastronomici, letture collettive, teatro ed interventi di arte urbana. Si parla di 329 eventi in 365 giorni di programmazione con circa 150 artisti.

“Natura della cultura” è stato il titolo del dossier presentato dalla città alla candidatura che diede il volano alla vittoria, giudicato meritevole dalla Commissione poiché «propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico. In questa prospettiva, la proposta conferisce il giusto equilibrio a natura, cultura e tecnologia». Arte, natura e tecnologia dunque, le tre direttrici su cui si muoveranno gli appuntamenti per Pesaro e buona parte della sua provincia.

Il primo grande intervento che verrà inaugurato il 29 febbraio è l’Auditorium Scavolini, 2000 posti negli spazi dell’ex Palazzetto dello Sport di Pesaro, che diventerà la nuova Casa della musica intitolata al suo benemerito concittadino Gioacchino Rossini. Il compositore, il cigno di Pesaro, nato nella città nel 1792, è stato il cuore della candidatura, grazie anche all’appuntamento annuale del ROF, il Rossini Opera Festival, che da oltre 40 anni regala al mondo la grande opera del compositore.

“50×50 Capitali al quadrato”, invece, è il titolo del progetto simbolo di Pesaro 2024, che verrà condiviso con 50 comuni della provincia. Con Pesaro capofila, a turno, i vari comuni coinvolti diverranno, a loro volta, capitale per una settimana lungo tutto il 2024.  Si parte dal borgo di Vallefoglia, dal 22 al 28 gennaio.

Ma tra gli eventi maggiormente attesi certamente, quello che ha per protagonista Marina Abramović con The Life, una performance in cui visitatori potranno vivere per 19 minuti un incontro intimo e digitale con l’artista, grazie ad un mix di elementi reali e virtuali. E poi c’è l’ultima performance del compositore Ryuichi Sakamoto, recentemente scomparso, dal titolo Kagami, che significa “specchio” in giapponese. Definito da molti il suo testamento, i 60 minuti di performance, faranno vivere una visione immersiva dell’esecuzione del compositore, attraverso dispositivi ottici distribuiti al pubblico.

Pesaro, in quest’anno della cultura, celebrerà, poi, l’artista italiano Arnaldo Pomodoro così legato alla città. Pesaro ospita, infatti, la Grande sfera sulla superficie dell’acqua in piazza della Libertà a ridosso del mare, frutto della fusione in bronzo realizzata nel 1998 dallo scultore sul modello in poliestere realizzato nel 1967 per l’Expo di Montreal. L’originale si trova oggi davanti all’ingresso principale della Farnesina, sede del Ministero degli Esteri. Per celebrare “la palla di Pomodoro”, come la chiamano affettuosamente i pesaresi e gli oltre 50 anni dalla storica mostra dell’artista dal titolo Sculture nella città (1971), verrà proposto un progetto di rigenerazione urbana grazie al curatore Marcello Smarrelli. Dodici residenze a disposizione di altrettanti artisti di diverse discipline, ognuno con un curatore, realizzeranno 12 opere d’arte nei quartieri della città da ideare attraverso percorsi di inclusione dei cittadini nella progettazione. Poi con una mostra al Centro Arti Visive Pescheria dedicata alla memoria critica delle installazioni di Pomodoro, verranno presenteranno le nuove produzioni.

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