Trento, se vieni al lavoro in bici ti pago!

Iniziativa del Comune di Trento contro l’inquinamento e il traffico che ha già ottenuto l’adesione del 70% dei dipendenti pubblici. Anche le aziende private aderiscono all’iniziativa coinvolgendo oltre 9mila cittadini  
Bicicletta Foto di Mariakray da Pixabay

Il Comune di Trento da dicembre scorso ha avviato la sperimentazione del progetto Bike to Work per incentivare i dipendenti comunali nell’utilizzo della bicicletta nel tragitto casa-lavoro. Al fine di potenziare la mobilità alternativa e sostenibile e ridurre traffico e inquinamento in città – soprattutto nelle ore di punta – l’amministrazione comunale ha deciso di provare a coinvolgere i propri dipendenti nell’iniziativa.

A coloro che si recheranno al lavoro in bicicletta verranno assegnati dei rimborsi e incentivi in denaro su base chilometrica grazie ad un’app che traccerà il percorso svolto. I rimborsi saranno pari a 0,25 euro per ogni chilometro percorso nel tragitto casa-lavoro per un importo massimo di 2 euro al giorno e 20 euro al mese. Inoltre per incentivare la partecipazione è prevista una competizione su chi percorrerà più chilometri: i primi sette classificati otterranno un premio aggiuntivo da 20 a 50 euro.

La sperimentazione coinvolgerà 150 dipendenti comunali – anche se le stime parlano di circa 800 richieste di adesione, pari al 70% del totale – i quali potranno anche interagire comunicando le strade che necessitano di interventi di adeguamento per renderle fruibili e sicure alla mobilità dolce.

Anche alcune aziende private hanno ben visto l’iniziativa Comunale e trenta di esse hanno predisposto un piano spostamenti casa-lavoro in bici, siglando così l’accordo con l’amministrazione comunale. Si parla di circa 9mila lavoratori coinvolti e oltre 15mila studenti dell’Università di Trento.

In futuro è prevista la costruzione di una nuova sede del Comune: nella nuova struttura verranno realizzati spogliatoi e docce per chi arriva in ufficio in bici. Se la sperimentazione darà risposte positive sarà valutata la possibilità di estendere il progetto anche alla cittadinanza per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola.

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