Myanmar, il popolo avanza contro l’esercito

Notizie dal Myanmar confermano che le truppe del regime militare stanno perdendo terreno soprattutto nel nord del Paese. Una situazione favorevole a chi combatte per la libertà da quasi 3 anni.
Myanmar, il generale Min Aung Hlaing, foto AP.
Myanmar, il generale Min Aung Hlaing, foto AP.

Laukkaing[i], ovvero la porta verso la Cina: una cittadina di frontiera da clima fresco, ma molto calda per i traffici ed i commerci verso e dal gigante cinese: una postazione commerciale molto ambita dal governo golpista di Naypytaw, per il flusso di tasse che percepisce chi lo controlla. Laukkaing è anche una cittadina tristemente famosa per il traffico di esseri umani e le truffe a livello mondiale, ad opera della mafia cinese.

Una cittadina che rappresentava un vero mal di testa per il governo di Pechino. Ormai è però fuori dal controllo del governo militare di Naypydaw. Laukkaing era una porta importante, da tenere sempre aperta, dove l’alleato cinese dei militari birmani poteva entrare ed uscire a piacimento. In queste ore la città è caduta nelle mani della “gente”, e non dei “ribelli”, come spesso i giornali stanno bollando l’“Allenza delle 3 Fratellanze”, oppure del Pdf (People Defence Force) o di quant’altre organizzazioni stiano combattendo il Tatmadaw, l’esercito (spietato) del generale Min Aung Hlaing, che dal 1° febbraio 2021 ha preso con la forza e l’inganno il potere in Myanmar.

Il golpe e la reazione popolare sono costati la vita a decine di migliaia di persone (per lo più giovani) e la fuga di migliaia di famiglie: in Myanmar si parla ormai di oltre un milione di dispersi interni, in pratica persone fuggite nei boschi, sulle colline o in altre regioni. I più fortunati sono riusciti ad arrivare in Thailandia, Cina o India, spesso alla ricerca di un lavoro per sopravvivere.

I fronti aperti contro il regime militare sono molti e rappresentano una sfida senza precedenti: forse per la prima volta, in 60 anni, i vari gruppi etnici con i loro combattenti si sono uniti in alleanze regionali, che hanno permesso una rapida avanzata e la conseguente caduta di postazioni militari, di intere cittadine ed anche del morale delle truppe del generale Hlaing. Tra i fronti aperti, il più importante, è l’Operazione 1027[ii], portata avanti nello stato di Shan, al nord, al confine con la Cina.

L’alleanza, chiamata “3 Brotherhood Alliance” (alleanza delle tre fratellanze), è composta da formazioni armate Arakan, Ta’ang e Kokang, ed è anche chiamata Myanmar national democratic alliance army (Ndaa). Combatte contro il governo dittatoriale del generale Hlaing, contro il traffico di esseri umani ed i centri di traffici illegali che operano al confine tra Myanmar e Cina: una vera spina nel fianco del gigante cinese, che si vede depredato di ingenti somme di denaro lungo il confine, oltre all’uccisione di numerosi cittadini. Senza poi parlare delle scommesse online che avvengono in questi centri illegali situati lungo il confine, un vero dissanguamento di risorse.

La 1027 è pertanto un’operazione molto importante, e non pochi analisti ritengono che sia iniziata con il consenso cinese ai gruppi che combattono il regime birmano (che ha perso sempre più importanza ed influenza agli occhi di Pechino). Le truffe online coinvolgono migliaia di organizzazioni criminali (si calcola che coinvolgano, anche forzatamente, circa 100 mila persone) che imbrogliano utenti su scala mondiale, attraverso dei call center che smistano truffe in tutti paesi, con l’ausilio di personale internazionale tenuto segregato al confine fra i due stati, anche con la connivenza e corruzione di militari del Tatmadaw, l’esercito del regime. Pertanto, il buon esito delle operazioni militari da parte della “Fratellanza” Ndaa ha indotto altri gruppi armati, come i Karen, a combattere il regime anche durante la stagione secca, quella che fino a poco tempo fa aveva favorito i governativi.

L’Operazione 1027 sta andando avanti, dando forza e offrendo spazi d’azione anche ad altri gruppi armati, tra cui i combattenti del Governo di Unità Nazionale, il Pdf, ma anche al gruppo Knla (Karen national liberation army). In contemporanea con l’inizio dell’Operazione 1027, nella regione dello Shan, il Knla ha iniziato attacchi a sud, nello stato del Kayin. I militari del regime sono adesso in netto svantaggio sul fronte nord, ed hanno concentrato i loro attacchi ad Ovest, verso lo stato dell’Arakan, tagliando tutte le vie di rifornimento per la popolazione civile. Una guerra senza esclusione di colpi, insomma.

Se l’Alleanza delle tre fratellanze riuscirà a resistere e a mantenere le posizioni conquistate, si prevedono mesi molto difficili per il Tatmadaw, ma pieni di speranza per la gente che combatte per la libertà. In questo momento, le notizie parlano di 60% del territorio del Myanmar in mano ai ribelli (la gente). Sarà possibile, dopo 60 anni di guerra civile, arrivare alla pace? Se cadrà il regime del generale Hlaing, i vari gruppi armati, in guerra da 60 anni, riusciranno ad andare finalmente d’accordo? Il Governo di unità nazionale, che sempre di più trova legittimazione anche all’estero, riuscirà ad accogliere le alleanze militari che stanno guadagnando terreno, giorno dopo giorno? Si troverà una mediazione fra tutti?

Queste e molte altre domande per un popolo che sta lottando per la propria libertà. Che la pace possa trionfare nei cuori di coloro che oggi combattono e domani saranno chiamati a vivere come fratelli, nel nuovo Myanmar.

[i] https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=1KknUe0qoKPJWFL-hpWMm4CYLEFg&hl=en_US&ll=23.644017517294227%2C98.80046574591728&z=11

[ii] https://www.channelnewsasia.com/asia/myanmar-junta-ethnic-resistance-operation-1027-brotherhood-alliance-3933466

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