Tennis azzurro da sogno tra Torino e Siviglia

Un super Sinner alle ATP-Finals di Torino e uno splendido team femminile alla finale della BJK Cup, 10 anni dopo l’ultima volta
Foto Marco Alpozzi/LaPresse 12 Novembre 2023 Torino - Italia - Sport - Tennis Nitto ATP Finals - Jannik SINNER (ITA) vs Stefanos TSITSIPAS (GRE) Nella foto: Jannik Sinner (Italia).

C’era una volta un tennis azzurro con un team fortissimo di tenniste, c’era una volta un tennis azzurro con quattro vittorie alla Fed Cup, c’era una volta il glorioso tennis azzurro di Sara Errani, Roberta Vinci, Flavia Pennetta e Karin Knapp, Poi, all’improvviso, il buio: la retrocessione e i gruppi zonali. Quel tennis glorioso sembrava non esserci più, ma era invece diventato un seme che, col tempo, ha cominciato a dare i suoi frutti. Dieci anni dopo l ‘ultima vittoria, dieci anni dopo l’ultima finale, l’Italia è tornata nell’olimpo del tennis femminile a contendersi la Billie Jean King Cup.

Il percorso fino alla finale, in una Siviglia che profuma di Italia, è stato lungo, e per niente semplice. L’Italia ha dovuto ricostruire la propria squadra femminile da zero, è dovuta rinascere dalle ceneri, le ceneri dorate di chi aveva portato in alto l’Italia. Le italiane sono dovute ripartire dalla delusione di non essere all’altezza delle loro antenate e la caduta è stata ancora più dura. Dopo la vittoria del 2013 all’allora Fed Cup, arriva nel 2014 quella che sarebbe stata poi l’ultima semifinale. Tre anni dopo la sconfitta con la Spagna vuole dire retrocessione nel World Group II e poi nel 2019 il punto più basso. La netta sconfitta con la Russia a Mosca fa cadere l’Italia nei raggruppamenti zonali, ventidue anni dopo l’ultima volta. La situazione sembrava davvero disperata con tante, troppe incognite per il futuro. Ma i semi non germogliano subito, serve pazienza e la pazienza non è mancata alla Federazione italiana né alla capitana Tathiana Garbin che ha aspettato pazientemente la maturazione delle sue atlete e le ha poi portate in alto per provare a riscrivere le pagine di una storia tornata ad essere gloriosa.

La finale contro il Canada

«Le ragazze sono state bravissime, così la capitana Tathiana Garbin e Vittorio Magnelli», queste le parole di Binaghi, il presidente della FITP che afferma come queste imprese «ci stanno facendo ricordare i fasti dei tempi che furono, le quattro vittorie con Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci: in Belgio, a Reggio Calabria, a San Diego e l’ultima a Cagliari».

Queste le prospettive alla vigilia della partita, prospettive ben diverse rispetto alla semifinale quando, nonostante le vittorie contro francesi e tedesche, non si puntava molto sulle italiane. Ma proprio la vittoria alle semifinali ha dato forza, quel 2 a 0 contro la Slovenia ha dimostrato come, nonostante manchi una vera e propria “stella” nel gruppo, sono statela solidità, l’unione e lo spirito di sacrificio a fare la differenza. Ma, purtroppo, in finale questo non è bastato e, nonostante il pubblico spagnolo fosse dalla nostra, le azzurre hanno subito la sconfitta per mano del Canada che conquista il suo primo titolo in questa competizione. Ma le azzurre non devono scoraggiarsi, come aveva ricordata la loro capitana “Si costruisce da lontano. Spesso i giovani vogliono tutto e subito. Queste ragazze hanno costruito la loro carriere da lontano” ed evidentemente, il tennis femminile dovrà ancora aspettare prima di tornare ai vertici, quindi, il ritorno ad una storia gloriosa, è stato solo rimandato.

Perfetta la prima per un super Jannick Sinner

Situazione diversa per Sinner che non deve tornare ad una storia gloriosa, ma deve riscrivere la storia, migliorarla rispetto a chi lo ha preceduto e, per farlo, l’altoatesino sembra avere tutte le carte in regola.

A soli 22 anni, il classe 2001 gioca per la seconda volta le ATP Finals. Solo i primi otto ad avere il privilegio di accedere al torneo professionistico più importante dopo gli slam e, Jannick Sinner, attualmente numero 4 al mondo, è tra questi. Dopo due anni dalla prima volta, e dopo quattro anni da quando Matteo Berrettini ci aveva riabituati a vedere un azzurro in questa competizione, 41 anni dopo Corrado Barazzutti, Sinner torna. Sinner torna a Torino – è il quarto italiano della storia ad accedere alle ATP Finale- e lo fa alla grande con un esordio pazzesco contro il numero 6 del ranking mondiale, il greco Stefanos Tsisipas, sconfitto in due set per 6-4 6-4. “Sono riuscito a giocare in modo perfetto – queste le parole dell’altoatesino al termine della gara – Speriamo di continuare così. Sono contento di incontrare gente forte”.  E di gente forte, il giovane Jannick, ne incontrerà parecchia in questo torneo. La sfida più attesa sarà sicuramente quella di domani contro il numero uno al mondo, campione in corso e –insieme a Roger Federer- detentore del record di maggiori ATP Finals, il serbo Novak Djokovic. Dopo di lui, per chiudere il suo girone, Sinner dovrà poi affrontare anche il numero otto al mondo, il danese Holger Rune che è riuscito a dare molto filo da torcere al campione serbo nella sua partita di esordio. Quello che succederà dopo, non è dato saperlo. Sta di fatto, però, che, con un’altra vittoria, Sinner diventerebbe l’italiano con più vittorie di sempre a delle Finali ATP. Ma, date le sue condizioni, il suo ottimismo e il supporto di uno stadio pieno, il nostro Jannick punterà non ad un record, ma a riscrivere la storia del tennis azzurro.

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