A tu per tu con il pediatra. Qualche trucco del mestiere per la salute dei bambini

Dal 19 ottobre a febbraio, ogni terzo giovedì del mese, ore 20,30-22 il dott. Riccardo Bosi terrà 5 lezioni (per un totale di 35 euro) sulla salute dei bambini e il loro mondo. Il primo appuntamento tratterà lo sviluppo neuroevolutivo nei primi anni di vita (con collega piscomotricista o neuropsichiatra). Gli abbiamo posto alcune domande per capire come verranno affrontati questi momenti di dialogo

Riccardo Bosi è un pediatra che opera in strutture pubbliche, in particolare con minori stranieri e migranti in condizioni di vulnerabilità sanitaria. Collaboratore di Città Nuova dal 1998, è autore per la nostra Editrice del saggio Il viaggio della mente bambina (2013) e co-autore di Bambini nei guai (2015). Gli rivolgiamo tre domande per avere un’anticipazione sul taglio che intende dare ai 5 incontri di formazione agile su temi di pediatria che gli abbiamo proposto di condurre.

I 5 appuntamenti ruoteranno intorno ai bambini e al loro mondo, e crediamo saranno accolti soprattutto da genitori, nonni o altri che hanno a che fare con i bambini. Da pediatra, puoi dirci perché ritieni questi momenti così necessari?

Nel mio caso, poter avere uno spazio di dialogo tra un “esperto del mestiere” e con tante ore di volo alle spalle e genitori (o nonni o altri) a loro volta “esperti sul campo” e attori principali della custodia dei loro bambini, mi appare come una grande occasione di ricchezza, che senza dubbio sarà reciproca. Viviamo in un tempo in cui i bambini sono sempre meno, la multiculturalità ci spiazza, i saperi diffusi e condivisi sull’infanzia e “su come è fatto un bambino e che malattie può avere” si sono in parte smarriti o sono stati delegati ai social, al web, ai media. Tutto questo, paradossalmente, porta i genitori ad essere ancora più soli davanti all’immensa sfida di “avere cura” dei propri figli e della loro salute. Uno smarrimento percepibile nei corsi di accompagnamento alla nascita che noi pediatri facciamo, nelle università dove insegniamo, nei quotidiani dialoghi con i genitori (o con i nonni, presenza spesso salvifica, scialuppe di salvataggio di molti bambini). La genitorialità è una competenza fragile e complessa e va sostenuta, supportata, condivisa.

Che taglio intende dare ai 5 appuntamenti?

Partendo da argomenti strettamente pediatrici (è questo il mio lavoro) e perciò cercando senz’altro di offrire alcuni “trucchi del mestiere” per decodificare problemi di salute (fisica e mentale), cercheremo di non perdere mai di vista l’idea che – al di là di febbre, tosse o Covid19 – è tempo di recuperare una visione più ampia e profonda dell’infanzia e della sua vera “salute globale”. Siamo consapevoli della necessità di tutele per una intera generazione di bambini che soffrono per conflitti, abusi e cambiamenti climatici? Che vivono in città inquinate e sono stati inesorabilmente sfrattati dalle strade intasate di auto? La “bambinità” merita uno sguardo nuovo, e anche le “malattie dei bambini” andrebbero lette con chiavi di lettura nuove; il crescente disagio psicologico dovrebbe inquietarci ben più di un esantema; dovremmo pensare ai bambini come oggetti di diritti (spesso disattesi), con sguardo longitudinale di custodia e di prospettiva civile e politica. Dobbiamo riportarli al centro delle nostre comunità perché saranno il nostro futuro, questo è certo, ma in che mondo si troveranno a vivere?

Quali i temi che tratterai, che tratterete?

Cinque argomenti, come emerge dal progetto della formazione agile. Partiremo dallo sviluppo psicomotorio, per esplorare quell’affascinante mistero della mente dei bambini, soprattutto dei primi anni di vita; un incontro in cui mi accompagnerà un’amica neuropsichiatra infantile. Il secondo tratterà degli incidenti domestici, e sarà un’occasione per parlare dell’ambiente, dei suoi pericoli ma soprattutto delle sue immense opportunità spesso negate, se solo pensiamo all’ambiente naturale. Nel terzo, più tecnico, affronteremo i sintomi più comuni in pediatria, con qualche dritta sul come coglierne i campanelli di allarme o viceversa stare ragionevolmente tranquilli. Nel quarto affronteremo i bilanci di salute, gli stili di vita e i determinanti sociali della salute, un approccio inedito ma spero utile. Infine cercheremo di esplorare il mondo del gioco, naturale habitat per ogni bambino, ricco di implicazioni e di sorprese.

 

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