Da Bari parte la chirurgia da remoto con connessione 5G

Dal sud viene piantata una ipotetica pietra miliare per questo settore, capace di superare i limiti geografici
Chirurgia

Ha avuto esito positivo l’intervento di chirurgia corneale avvenuta da remoto con il supporto di computer e connessione 5G sul paziente di 53 anni affetto da distrofia epiteliale di Cogan, una malformazione cistica alla cornea, disteso in un’altra sala operativo, controllato da uno staff di medici e infermieri. L’operazione ha avuto luogo in Puglia, al Policlinico di Bari.

Si tratta di una innovativa e rara modalità di intervento chirurgico studiata dal progetto Horus di iVis Technologies, con sede a Taranto, che ha brevettato il sistema di controllo da remoto, screening, diagnosi; il trattamento dei dati sanitari del paziente e la registrazione dell’intervento ai fini medico legali sono stati gestiti dalla tecnologia digitale blockchain, grazie alla collaborazione del dipartimento di ingegneria elettrica e dell’informazione del Politecnico di Bari.

I macchinari sono stati messi a disposizione nella sala operativa del dipartimento di oculistica del polo sanitario di Bari, dove il direttore professore Giovanni Alessio ha potuto gestire l’intervento per eliminare la malformazione alla cornea attraverso trattamento laser, avvenuta a distanza tramite visualizzazione 3D, la “iVis Remote Control Station”.

Il buon esito dell’operazione apre scenari incredibili e può rappresentare una nuova dimensione che abbatte i confini. È possibile ipotizzare che la telemedicina di estrema precisione possa essere di decisivo sostegno nei paesi meno sviluppati e dotati di scarse infrastrutture? Quante cure in più verrebbero garantite evitando spostamenti di professionalità mediche, macchinari? Si continuerà investire, a questo punto, sulla ricerca?

L’esperimento rappresenta una vera e propria rivoluzione, come dichiara Michele Emiliano: «Il Policlinico di Bari ha dimostrato che in Puglia siamo ai più alti livelli di eccellenza internazionale ed è questa la strada da perseguire. L’esperienza sarà presentata nei congressi medici internazionali e contribuirà a regolamentare a livello europeo la gestione della telechirurgia per garantire omogeneità di performance e minimizzare il rischio intraoperatorio».

Tra le mille difficoltà infrastrutturali che spesso caratterizzano il sud, finalmente un esempio fruttuoso e di eccellenza del territorio; e Giovanni Migliore, direttore generale del Policlinico di Bari, esprime tutta la soddisfazione per le professionalità messe in campo: «Abbiamo fatto toccare con mano il massimo che la tecnologia disponibile possa offrire. Infatti, solo pochi sistemi sono in grado di garantire omogeneità di performance e minimizzare il rischio intraoperatorio eseguendo interventi con il chirurgo in una posizione geografica diversa da quella del paziente. E l’abbiamo fatto qui a Bari confermando l’alto livello di eccellenza del nostro ospedale e dei nostri professionisti».

È il primo intervento al mondo “a distanza” ed è opportuno che non sia l’ultimo, e il Mezzogiorno è chiamato a non bloccare questa rivoluzione.

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