Catania, Città dei giovani 2025

Fresca di nomina, ma pervasa da un febbrile entusiasmo per il gran risultato conseguito, Catania si appresta a vivere la sua avventura di Città italiana dei giovani 2025. Una proclamazione vissuta con molto entusiasmo. C’era suspense nella Sala polifunzionale di Palazzo Chigi, a Roma. I riflettori brillavano e la giuria di esperti si è pronunciata: Catania ha superato al fotofinish progettuale le altre due finaliste, le seppur eccezionali Pisa e Torino che sono state fragorosamente applaudite, ma la vittoria è stata tutta dei giovani etnei.
Questi ultimi, insieme ai loro mentori istituzionali, hanno meritato un riconoscimento che resterà per sempre nella storia già antichissima di Catania e che è stato istituito e conferito dal Consiglio nazionale dei Giovani (Cng) e dall’Agenzia italiana per la gioventù (Agig) .

Subito in “Living lab”
Le congratulazioni, le strette di mano, gli abbracci intergenerazionali della delegazione catanese presente a Roma e le foto di rito si sono appena concluse ed è già tempo di mettersi al lavoro. Tutti infatti sono consapevoli che non è stato premiato un risultato già conseguito, bensì un progetto che ora, dopo la proclamazione, dovrà essere assolutamente realizzato.
E i giovani catanesi infatti sono già all’opera nel “Living Lab”, «uno spazio dinamico – spiegano coordinatori del progetto – dotato di una sala di registrazione audio video, laboratori formativi con attrezzature d’avanguardia tra cui un cagnolino robot, droni, stampanti 3D, visori per la realtà virtuale e aumentata e un sistema di artigianato digitale per la creazione di prototipi». Strumenti tecnologici, questi, che consentiranno ai giovani, acquisito il giusto know-how, di mettere in “rete” e soprattutto in pratica le loro potenzialità creative.
Una sfida avvincente
Gli obiettivi che i giovani catanesi sostenuti da amministrazioni locali e stakeholder si prefiggono di conseguire sono davvero epocali. Si cerca infatti di risalire la china di un mercato del lavoro giovanile che da troppi anni nella città etnea è in caduta libera. «La città metropolitana di Catania ha 328.000 giovani che costituiscono il 30% della popolazione – dicono le ricerche degli stessi esperti universitari etnei –, e nell’ultimo ventennio si registrano declino nell’impiego giovanile, scarso ricambio della popolazione attiva e crescita della popolazione lavorativa anziana».
Dati questi scoraggianti per tutti, ma non per i giovani catanesi che, accettata la sfida, si sono subito rimboccati le maniche e sono passati alla fase attuativa del Nict Nact, il geniale progetto trainante che li ha guidati dritti alla vittoria.

Il Nict Nact
L’ideatore e coordinatore del progetto Nict Nact è Simone Di Stefano, che ci dice in esclusiva: «Mi è stato chiaro sin dall’inizio che i giovani sono i veri protagonisti del futuro e vanno ingaggiati dal basso». «A quel punto – prosegue Di Stefano – ho considerato che Catania nelle sue profondità. Nel basso, dunque, è attraversata da tanti canali d’acqua e ho pensato poi a Nicito, l’antico lago catanese creato dalla forza della lava e prosciugato dalla lava stessa dell’Etna. Ebbene, i giovani sono proprio come quei rivoli sotterranei d’acqua che ora devono riemergere, riaffiorare e, sospinti dalla loro energia lavica, devono tornare insieme a formare nuovamente un lago di idee e di progetti». «Ripetevo tra me e me il nome Nicito – aggiunge entusiasta –, che suona come le nenie che le nonne sicule cantano ai bambini: “Nìchiete, Nàchiete”, e così è nato il nome Nict Nact».
Sotto un profilo più tecnico, il Nict Nact mira a far crescere le competenze dei giovani attraverso un social network dedicato e uno spazio creativo di contaminazione, sperimentazione e trasformazione digitale che è appunto il “Living lab”.
I giovani coinvolti rappresentano una fascia che va dai 16 ai 30/35 anni e creano relazioni interdisciplinari tra loro e con l’intera comunità catanese. «Il Nict Nact – precisa Simone Di Stefano – è sostenuto dalla pubblica amministrazione catanese, ma tramite il crowdfunding punta a conseguire indipendenza finanziaria e autonomia dalla governance».

VolcaNict ,
Punta di diamante del Nict Nact è il progetto VolcaNict mediante il quale i giovani del territorio dell’Etna propongono le loro idee innovative, come ingegnose soluzioni tecnologiche e progetti che valorizzano il patrimonio culturale. Il nome VolcaNict si ispira chiaramente alla straordinaria civiltà formatasi nei millenni attorno all’Etna. «Un vulcano, quest’ultimo, simbolo di vitalità, potenza e continua trasformazione – ci spiega ancora Di Stefano – proprio come lo è il nostro intero territorio che, affascinante, ricco di risorse, tradizioni e vocazioni, offre opportunità straordinarie per chi ha il coraggio di esplorarlo e di mettersi in gioco».
Coraggio da “vendere”<>
E di coraggio il Nict Nact ne ha da “vendere”, esso punta infatti a 8.000 iscritti online, 2000 tra soggetti coinvolti nei processi di educazione non formale e didattica a distanza, con la partecipazione di 20 scuole e diversi enti del territorio.
L’intero tessuto produttivo della città verrà inoltre stimolato mediante eventi di divulgazione innovativa che coinvolgeranno oltre 80 aziende destinatarie della domanda lavorativa proveniente dai giovani, interrelate al mercato di vendita vero e proprio dei prototipi realizzati dai giovani stessi nei Lab.
Catania città invincibile
In attesa dei primi risultati lavorativi ed economici, i neo-premiati giovani catanesi ce la stanno mettendo tutta per crescere culturalmente e professionalmente e per diventare i veri protagonisti dei processi decisionali che tracciano le strade del loro futuro.
Per chi volesse vedere all’opera i giovani “campioni d’Italia”, segnalo due imperdibili appuntamenti: il “Corri Catania”, l’8-11 maggio, e l’“Hackathon di Catania”, il 27-29 maggio 2025.
A proposito di corsa, però, è inutile nascondere che la strada che attende i giovani etnei è ancora lunga e piena di ostacoli, ma siamo sicuri che ce la faranno!