Nonno, chi sei?

Nelle fiction o in alcune famiglie, i nonni-baby sitter sembrano proprio ridicoli. Dov’è finita la saggezza?

La nostra società è sempre più frivola e vuota: tutti siamo diventati adolescenti in ricerca di emozione. La società tecnologica ed emotiva commette ogni giorno due grandi delitti: l’adultizzazione infantile, che obbliga i nostri bambini a vivere da grandi, senza rispetto del loro mondo interiore, della bellezza e dello stupore che sono presenti nella loro anima. E l’infantilizzazione degli anziani, che cancella la saggezza e l’esperienza dell’adulto, lasciando il vuoto di chi vuole convincerci che l’amore sia solo istinto ed emozione casuale, relegando la volontà, l’intelligenza e la costanza ad altri campi. Ne consegue che i nonni rischiano di essere ridotti a un ruolo subalterno rispetto all’educazione di bambini e ragazzi. Nella società del figlio unico, infatti, i nonni vengono impiegati più in compiti accuditivi, che sul piano educativo, ma in questo modo la famiglia rischia di perdere le radici, rimanendo imprigionata in una solitudine sottoposta al bombardamento illusorio dei media. Il vero compito dei nonni, invece, consiste nel trasmettere alle giovani generazioni la saggezza esperienziale e i segreti del “vivere bene”, mediante la cura e l’attenzione al debole e allo sfortunato. Quindi, coraggio! Cerchiamo tutte le occasioni per dialogare tra nonni e nipoti: i racconti, le fiabe, i consigli, i brontolii innocenti, insomma tutto ciò che appartiene all’umano dell’esistere.

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